Tutela dell’ambiente e della salute umana, qualità della vita e diritti dei cittadini di Sibari: questi sono i temi trattati in questo blog. Le notizie e tutto il materiale pubblicato possono essere utilizzate da chiunque ne abbia la necessità, ovviamente con l'obbligo di citarne la fonte. Lo spazio è aperto al contributo di tutti i visitatori che hanno qualcosa da raccontare o semplicemente da segnalare (...scrivici...).
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Sito denuclearizzato

31 marzo 2008

CRIMINALITÀ AMBIENTALE & TRAFFICI ILLECITI 1 - I mercati globali dell’ecomafia.

Caviale e computer: le ultime due novità sul mercato globale dell’ecocrimine.
Quello del caviale, ottenuto da alcune specie di storione sotto tutela, è, infatti, uno dei traffici illeciti di specie protette e di loro derivati che più preoccupano gli organismi di controllo: per ogni chilogrammo di caviale legalmente venduto, ne finirebbero ben 9 sul mercato nero con prezzi che oscillano da 50.000 a 250.000 euro a chilogrammo.
Computer e monitor da rottamare, invece, alimenterebbero un florido traffico di rifiuti hi-tech che dai Paesi industrializzati, Stati Uniti in testa, finirebbero in Asia, in particolare in Pakistan, India e Cina. Sempre la Cina, del resto, attraverso il porto di Hong Kong sarebbe stata la meta di altri rifiuti, più “banalmente” residui plastici, raccolti in Italia. E ancora l’Asia avrebbe preso il posto dell’Europa come meta finale del commercio illecito di avorio.
Questi gli scenari di ecocriminalità “globale” descritti per nel Rapporto Ecomafia di Legambiente. Una caratteristica comune a queste attività illecite (traffici di rifiuti, di specie protette e loro derivati, di opere d’arte e beni archeologici) è l’assoluto rilievo del giro d’affari che garantiscono:
 circa 5 miliardi di euro l’anno quelli “garantiti” dal commercio di specie protette;
 altri 5-6 miliardi di euro l’anno per quanto riguarda il mercato illecito di opere d’arte e reperti archeologici;
 tra i 12 e i 15 miliardi di euro, infine, accumulati ogni anno con il traffici di rifiuti pericolosi, secondo le stime elaborate dal National Intelligence Council americano.

Non mancano, purtroppo, le novità, oltre a quelle già segnalate: alle tradizionali rotte Nord-sud (sfruttate in entrambi le direzioni, con i rifiuti che viaggiano dai Paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo, le specie protette e i reperti archeologici che seguono, spesso, l’itinerario inverso), si sono aggiunte, infatti, quelle Est-Ovest. L’apertura dei mercati europei, infatti, ha innescato una sorta di “integrazione” criminale: sia per quanto riguarda i traffici illegali di specie protette, sia per quanto riguarda le opere d’arte è ormai evidente l’esistenza di vere e proprie organizzazioni dedicate al saccheggio delle risorse naturali, storiche e artistiche dei paesi dell’Est. Si va dagli uccelli catturati a migliaia in Ungheria e surgelati per essere rivenduti in Italia agli appassionati di “polenta e osei” (un camion che ne trasportava circa 12.000 è stato intercettato nel novembre scorso a una dogana tra Ungheria e Croazia) alle opere d’arte trafugate in Cecenia, dal museo di Grozny e ritrovate a Londra, poco prima di essere battute” ad un’asta da Sotheby.

(Fonte: Legambiente / Rapporto Ecomafia)

29 marzo 2008

L’ILLEGALITÀ AMBIENTALE IN ITALIA.

I dati che vi proponiamo sono quelli ufficiali elaborati e pubblicati da Legambiente sui dati delle forze dell’ordine relativi all’anno 2006.

La classifica dell’illegalità nel ciclo dei rifiuti (2006)



La classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento (2006)



L’illegalità ambientale in Italia (totale nazionale - 2006)

26 marzo 2008

RIDURRE SI PUÒ - ECO-SHOPPING: IL DECALOGO PER NON ACQUISTARE RIFIUTI.

Ridurre si può: questo è lo slogan pensato da Legambiente per la campagna di sensibilizzazione sull’eco-spesa e contro gli imballaggi inutili: una vera e propria dichiarazione di guerra alla produzione di rifiuti.
Per mettere in evidenza l'inutilità e lo spreco degli imballaggi, Legambiente ha fatto dei mini test su 10 prodotti di largo consumo: merendine, cioccolatini, spumante, fette biscottate, insalata, giocattoli e dentifricio. Senza imballaggi il volume reale è metà di quello virtuale, con spreco di materiale che va nel cassonetto della spazzatura. Infatti, il volume reale di questi prodotti è di 9,12 decimetri cubi, ridotto se confrontato con quello "virtuale" che arriva a misurare più del doppio con 19,28 decimetri cubi. Materiali che, oltre a rappresentare un evidente impatto sull'ambiente. ogni cittadino paga due volte: al momento dell'acquisto e con l'aumento della tassa comunale dei rifiuti.
Gli imballaggi che paghiamo con la nostra spesa, costituiscono il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti urbani degli italiani. Per questo, ogni cittadini deve contribuire a invertire la tendenza, con acquisti più consapevoli. Saponi senza imballaggi, cibi freschi, prodotti in ricarica, tovaglioli di stoffa e acqua del rubinetto: basta una spesa diversa per eliminare alla fonte fino a tre chili di rifiuti a settimana.

IL DECALOGO PER NON ACQUISTARE RIFIUTI.
1. Utilizza le borse di tela al posto degli shoppers in plastica che sono realizzati dai residui del petrolio.

2. Acquista verdura e frutta sfusa e non quella confezionata nelle vaschette di plastica. Fai lo stesso con gli affettati, le carni e i formaggi.

3. Bere l'acqua del rubinetto aiuta a ridurre i rifiuti. Pensa a quante bottiglie di plastica in meno da buttare via!

4. Acquista le ricariche e i prodotti concentrati e salva spazio: gli imballaggi sono più piccoli, più leggeri e progettati per migliorare il trasporto delle merci, diminuendo le emissioni inquinanti e climalteranti in atmosfera.

5. Scegli i prodotti confezionati in imballaggi riciclati o facilmente riciclabili, come quelli mono-materiale.

6. Evita i prodotti con imballaggi voluminosi e inutili, pensati solo per attirare l'attenzione dei consumatori.

7. Evita i prodotti usa e getta come piatti e bicchieri di plastica. Se proprio non puoi farne a meno, scegli quelli in plastica biodegradabile.

8. Nei supermercati italiani comincia a diffondersi la vendita alla spina di detersivi, detergenti e di alimenti come pasta, cereali e farine. Risultato: riutilizzi lo stesso contenitore, produci meno rifiuti e risparmi. Chiedi al direttore del tuo supermercato di attrezzarsi!

9. Scegli i prodotti con la margherita europea (Ecolabel), il marchio di certificazione ambientale concesso ai prodotti che nel loro ciclo di vita producono un minor impatto ambientale.

10. Acquista le confezioni famiglia al posto delle monodose e produrrai meno rifiuti.

24 marzo 2008

22 MARZO: GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

“Fronteggiare la scarsità d’acqua è la sfida del secolo” - La decisione di dedicare una giornata alla conoscenza e sensibilizzazione sul tema dell’acqua risale al 1992 quando l’Assemblea Generale dell’ONU adottò “The Observance of World Day for Water”. Da allora, il 22 marzo di ogni anno, in tutto il mondo, si celebra la GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA con attività di sensibilizzazione e di discussione sui fondamentali temi dell’acqua.
Il “risparmio idrico” è il tema prescelto quest’anno per la Giornata Mondiale dell’Acqua 2008.
Purtroppo in tutto il mondo si riscontra una sottovalutazione di questo importante argomento e le gravi conseguenze di questa sottovalutazione portano al generale impoverimento della risorsa idrica. La scorretta utilizzazione ma anche i preoccupanti e incombenti scenari della variazione climatica sono le minacce di oggi.
Sostenibilità e risparmio idrico sono le parole chiave che devono guidarci nelle nostre azioni di gestione e salvaguardia della risorsa acqua. Il senso di responsabilità nei confronti delle generazioni future ci impone la gestione intelligente ed efficiente di questa preziosissima risorsa.
L’acqua non è certo una risorsa infinita: proprio per questo motivo è importante che ciascuno di noi s’impegni, anche nelle piccole azioni quotidiane, verso un uso efficiente e responsabile.
Lo sapete quanta acqua si spreca lasciando gocciolare un rubinetto? Un rubinetto che perde una goccia ogni cinque secondi, a fine anno ha buttato via duemila litri d’acqua.
Oggi esistono molti sistemi che ci aiutano ad utilizzare l’acqua in modo più efficiente nelle nostre case: i frangigetto da applicare ai rubinetti, il doppio tasto nello sciacquone del wc e, infine, i dispositivi da applicare ai rubinetti che consentono di controllare in tempo reale i consumi di acqua.
Anche il mondo dell’agricoltura si avvia verso un uso sostenibile della risorsa idrica. Infatti, molti imprenditori agricoli avviano oggi la conversione dei metodi irrigui passando dall’irrigazione a pioggia all’irrigazione a goccia, che consente un risparmio idrico fino al 60%.
Conoscere le problematiche della risorsa idrica e le conseguenze di un suo utilizzo poco efficiente, deve indurci ad un uso corretto e responsabile dell’acqua affinché le generazioni che verranno possano trovare una risorsa che sia qualitativamente e quantitativamente più simile a quella attuale.

Gli appuntamenti del 2008 che hanno come tema dominante l’acqua e lo sviluppo sostenibile:
 Expo di Saragozza, dal 14 giugno al 9 settembre;
 World Water Week, a Stoccolma, dal 17 al 23 agosto;
 World Water Congress and Exhibition, a Vienna dal 7 al 12 settembre;
 ICUD International Conference on Urban Drainage, conferenza triennale che avrà luogo dal 31 agosto al 5 settembre ad Edimburgo.


Guarda il video "L'acqua non è una risorsa illimitata"

22 marzo 2008

QUESTIONE RIFIUTI IN CALABRIA (seconda parte) - Siti inquinati e stato della pianificazione di settore.


Proponiamo questo documento estratto dal “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA - FESR 2007-2013 (CCI N° 2007 IT 161 PO 008) adottato dalla Giunta Regionale della Calabria con Deliberazione N° 398 del 7 luglio 2007.

La bonifica dei siti inquinati rappresenta ancora una emergenza per la Calabria. Al 2002, la superficie complessiva dei siti inquinati censiti era pari a 4.038.649 mq per un volume pari a 20.264.507 mc. Sono stati censiti 696 siti dei quali 40 definiti ad alto rischio, 261 a medio rischio, 262 a rischio basso e 73 a rischio marginale. Sulla base di una classificazione per tipologia dei 696 siti censiti, di questi 240 sono discariche utilizzate solo per rifiuti urbani (tra i quali non si esclude la presenza di rifiuti urbani pericolosi), 4 sono discariche di rifiuti speciali pericolosi, 5 sono costituite da rifiuti ingombranti e 4 da inerti e materiale da costruzione. Molti dei siti classificati a rischio basso e marginale sono localizzati in alvei di torrenti o piccole fiumare, con modesti volumi di abbanco che, pur rappresentando un rischio limitato di inquinamento organico (si tratta perlopiù di inerti ingombranti, carcasse di auto, ecc), ostacolano il regolare deflusso delle acque.
Tra i siti da bonificare censiti vi sono quelli di Crotone – Cassano – Cerchiara. Il sito di Crotone è interessato da compromissione di natura socio-sanitario ed ambientale, relativa alla contaminazione da metalli pesanti (zinco, cadmio, piombo, rame e arsenico, dovuti principalmente all’attività svolta nello Stabilimento ex Pertusola Sud). Il perimetro dell’area comprende un territorio di circa 530 ettari a terra e 1452 ettari a mare (comprensivi di 132 ha di area portuale), nel quale sono incluse aree pubbliche ed aree private. In particolare, nell’area di Crotone sono incluse: tre aree industriali della ex Montedison, della ex Pertusola, e della ex Agricoltura; discariche in località Tufolo e Farina; fascia costiera prospiciente la zona industriale, compresa tra la foce del fiume Esaro a sud e quella del fiume Passovecchio a nord.
Nei comuni di Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria sono, invece, incluse quattro aree inquinate da ferriti di zinco.

> Stato della Pianificazione di Settore.
Il “Piano Regionale di Bonifica e Ripristino Ambientale dei Siti Inquinati” è stato predisposto in coerenza con i criteri previsti dal Decreto Ministeriale n. 471 del 25 ottobre 1999 e recepito integralmente nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, definitivamente approvato con Ordinanza Commissariale n. 1771 del 26 febbraio 2002 dal Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale nel territorio della Regione Calabria.
Preliminarmente alla redazione del Piano Regionale di Bonifica è stato realizzato il censimento dei siti potenzialmente contaminati ed è stata predisposta l’anagrafe dei siti da bonificare, secondo i criteri previsti dal Decreto Ministeriale n. 471/99. Per motivi di emergenza sono stati realizzati interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica di siti definiti ad “alto rischio” ed altri interventi su siti pericolosi indicati da organi istituzionali.
Con Decreto del Dirigente Generale n. 365 del 26 gennaio 2006, è stato approvato il bando pubblico ad evidenza europea, finalizzato alla predisposizione del “Piano di caratterizzazione, progettazione preliminare e definitiva delle bonifiche dei siti ad alto rischio”. Il 28 giugno 2006 è stato sottoscritto l’APQ “Difesa Ambientale”, che si pone come obiettivo strategico il rafforzamento delle attività già in atto e finalizzate ad interventi di disinquinamento e riqualificazione ambientale di aree inquinate.

(Fonte: “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA - FESR 2007-2013 (CCI N° 2007 IT 161 PO 008) adottato dalla Giunta Regionale della Calabria con Deliberazione N° 398 del 7 luglio 2007)

QUESTIONE RIFIUTI IN CALABRIA (prima parte) - La situazione relativa alla gestione dei rifiuti e lo stato della pianificazione di settore.


Proponiamo questo documento estratto dal “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA - FESR 2007-2013 (CCI N° 2007 IT 161 PO 008) adottato dalla Giunta Regionale della Calabria con Deliberazione N° 398 del 7 luglio 2007.

La situazione relativa alla gestione dei rifiuti in Calabria è particolarmente critica, tanto che nel settembre 1997 la Regione Calabria è stata commissariata e lo è tuttora. La situazione è resa complessa, oltre che da cronici ritardi infrastrutturali (carenza di impianti e servizi per la raccolta differenziata), dalle caratteristiche insediative e dalla configurazione territoriale.
Circa 280.000 abitanti, pari al 14% della popolazione residente, sono distribuiti in ben 225 comuni aventi dimensioni tra 400 e 2.500 abitanti. E’ importante, altresì, tener conto della stagionalità della produzione di rifiuti in Calabria, che subisce dei notevoli incrementi in estate, quando il quantitativo di rifiuti prodotti per alcuni territori si triplica, come nel caso dell’Alto Tirreno. Su base regionale, nei mesi invernali dell’anno 2005 sono state prodotte 60.000 tonnellate di rifiuti, mentre nel solo mese di agosto è stata registrata una produzione di oltre 100.000 tonnellate.
Il territorio regionale è suddiviso in cinque Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti con i confini amministrativi delle cinque Province, non omogenei dal punto di vista della popolazione residente. La regione, tuttavia, non è ancora dotata di una legge di settore che regoli l’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti, in particolare a livello degli ATO provinciali.
Il livello di rifiuti urbani pro-capite raccolti è notevolmente inferiore alla media UE e a quella nazionale, ma sostanzialmente in linea con quelli raccolti nel Mezzogiorno. La produzione di rifiuti pro-capite nell’anno 2005 è stata di 467 kg/ab per anno. La produzione totale di rifiuti urbani della regione, per l’anno 2005, è risultata pari a circa 950.000 tonnellate, di cui il 50% viene smaltita in discarica come RU tal quale, il 38% circa viene trattata negli appositi impianti di trattamento, ed il 12% circa è avviata alla Raccolta Differenziata.
E’ a causa del mancato completamento del sistema impiantistico regionale, che una quota ancora rilevante dei rifiuti urbani confluisce in discarica. La percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata nel 2005 era pari al 8,6% ancora sensibilmente inferiore al valore medio nazionale (24,3%), sebbene nel 2006 sia salita al 12,49%. Negli ultimi anni sono state chiuse oltre 300 discariche, attualmente ne rimangono attive 12, delle quali 4 a servizio degli impianti e 8 in cui il rifiuto viene conferito tal quale e che si prevede progressivamente di dismettere.
Nell’anno 2004, in Calabria, si registra una produzione di rifiuti speciali pari a circa 1.163.149 tonnellate, facendo registrare una lieve flessione dell’1,3% rispetto al 2003; i rifiuti pericolosi sono pari a circa 35.000 tonnellate. La quantità di rifiuti speciali complessivamente gestita è pari a circa 878.000 tonnellate, di cui il 92,1% è costituito da rifiuti non pericolosi ed il restante 7,9% da rifiuti pericolosi. Rispetto all’anno 2003, in cui erano state gestite circa 688 mila tonnellate di rifiuti, si riscontra, quindi, un incremento del 27,7%. Del totale di rifiuti speciali gestiti, il 59,1% è stato avviato ad operazioni di
recupero ed il 40,9% ad operazioni di smaltimento. Lo smaltimento in discarica, costituito da oltre 127 mila tonnellate, è pari al 14,5% del totale dei rifiuti speciali. Il recupero di energia costituisce l’8% del totale gestito, con un quantitativo di circa 71.000 tonnellate, mentre il 30,6% dei rifiuti speciali trattati, pari a 268.000 tonnellate è avviato a recupero di materia.

> Stato della Pianificazione di Settore.
Con Ordinanza Commissariale n. 573 del 16 marzo 1999 è stato approvato il “Piano Generale della Raccolta Differenziata, recepito con alcune modifiche nel Piano di Gestione dei Rifiuti. Con Ordinanza Commissariale n. 1771 del 26 febbraio 2002, è stato approvato il Piano di Gestione dei Rifiuti, elaborato - a partire da una specifica ricognizione dei fabbisogni, delle risorse e dei progetti – in conformità con le Direttive Comunitarie 75/442, 91/689 e 94/62. Il territorio calabrese è stato suddiviso in cinque Ambiti Territoriali Ottimali, coincidenti con il territorio delle cinque province calabresi, che costituiscono unità territorialmente omogenee. Il Piano di gestione dei rifiuti ha previsto di dotare ciascun
ATO degli impianti di selezione secco umido dei RU, finalizzati alla produzione di Frazione organica Stabilizzata (FOS) e Combustibile Derivato da Rifiuti (CDR), e di valorizzazione della raccolta differenziata, finalizzati alla selezione e separazione del rifiuto da riciclare ed alla produzione di compost di qualità da destinare alle attività agricole.
Con Ordinanza Commissariale n. 2100 del 2 dicembre 2002 è stato approvato il “Piano Regionale per l’individuazione definitiva delle discariche di servizio agli impianti e per la progressiva riduzione del numero di discariche di prima categoria esistenti nel territorio della Regione Calabria”. In ottemperanza alla Direttiva 99/31/CE recepita con D. Lgs. n. 36 del 13 gennaio 2003, il Piano di Gestione dei Rifiuti è stato rimodulato per la parte riguardante la strategia per la riduzione dei rifiuti biodegradabili (RUB) da conferire in discarica, prevedendo la realizzazione di opportune filiere di trattamento, nuove metodiche di raccolta differenziata dei rifiuti e di conferimento in discarica. Nel settembre 2003 la Regione ha notificato alla Commissione Europea i Piani Provinciali di Gestione dei Rifiuti.
Con delibera di Giunta regionale n. 640 del 14 settembre 2004 è stato approvato il “Piano di Raccolta Differenziata della frazione organica”.
Dal punto di vista impiantistico, sono stati completati gli impianti di selezione secco/umido e di valorizzazione della Raccolta Differenziata di Catanzaro, Lamezia Terme, Crotone, Rossano, Gioia Tauro, Siderno e Reggio Calabria. Al fine di attuare gli interventi relativi alla Raccolta Differenziata, le Società Miste sono state dotate degli automezzi completi di attrezzature ed autotelai, delle mini-isole ecologiche e di varie attrezzature necessarie. La fornitura è stata effettuata da ditte selezionate attraverso procedure di evidenza pubblica.
Con Delibera di Giunta Regionale n. 1006 del 24 novembre 2005 è stato approvato il progetto “Puliamo la Calabria”, che prevede lo svolgimento di attività di rimozione e raccolta differenziata dei cumuli di rifiuti presenti sull’intero territorio regionale ed individuati dal “Censimento dei siti 2003 del Corpo Forestale dello Stato”. Con Decreto del Dirigente Generale Vicario n. 1775 del 6 marzo 2006 è stato approvato il bando per
interventi finalizzati allo sviluppo e alla promozione della Raccolta Differenziata, con particolare riferimento alla tipologia del servizio di porta a porta. Con Decreto del Dirigente Generale Vicario n. 1665 del 6 marzo 2006, è stato approvato il “Documento di Programmazione Regionale in materia di Informazione, Divulgazione e Educazione Ambientale”. Va comunque, evidenziata l’incomparabilità dei quantitativi di rifiuti prodotti, rispetto a quelli trattati, dal momento che i rifiuti speciali, contrariamente ai rifiuti urbani, possono essere gestiti anche al di fuori della regione in cui sono stati prodotti.
Nel dicembre 2006 il Dipartimento Politiche dell’Ambiente e il CONAI hanno sottoscritto un accordo istituzionale per incrementare la Raccolta Differenziata dei rifiuti di imballaggi, provenienti sia da utenze domestiche che non domestiche, al fine di facilitarne l’avvio al riciclo ed al recupero. Alla luce delle esperienze acquisite nella fase di attuazione degli interventi e in virtù delle nuove esigenze emerse, nonché al fine di recepire le nuove disposizioni normative comunitarie e nazionali, è in atto un processo di revisione del Piano di Gestione dei Rifiuti.

(Fonte: “PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA - FESR 2007-2013 (CCI N° 2007 IT 161 PO 008) adottato dalla Giunta Regionale della Calabria con Deliberazione N° 398 del 7 luglio 2007)

21 marzo 2008

LA METANIZZAZIONE DI SIBARI È UN BLUFF!

Sì, pare proprio che la metanizzazione di Sibari sia un bluff! Tanti sibariti hanno sperato di poter godere dei vantaggi di questa ulteriore risorsa energetica e tanti altri, me compreso, abbiamo creduto di non dover più affrontare la “faticaccia” di portare su e giù per le scale delle nostre case le vitali, urgenti e soprattutto pesanti bombole di gas che integrano le cucine.
Anche tante piccole attività artigiane del paese speravano di poter usufruire del servizio. Ma la realtà è ben diversa da quella che l’attuale Amministrazione comunale ha sbandierato lo scorso ottobre durante la cerimonia di consegna dei lavori. In quella sede e in altre occasioni successive, si sono dimenticati di dirci che la costruenda rete del metano servirà solo parzialmente l’abitato di Sibari.
Infatti, sembra che il metano andrà a servire solo le abitazioni delle vie principali, mentre nelle traverse delle stesse non è prevista alcuna condotta metanifera a servizio degli utenti. O ancora, si verificherà che alcune case o palazzine saranno fornite dal servizio mentre abitazioni site in prossimità o di fronte a queste non potranno allacciarsi alla rete stessa.
Le bugie hanno le gambe corte! Oggi l’Amministrazione si gloria di aver risolto questo annoso problema ma sa bene che si tratta solo di una parziale verità poiché l’opera che si sta realizzando esclude la maggior parte delle abitazioni civili, le attività artigiane e tutte le contrade sibarite.
La cittadinanza subisce l'ennesima presa in giro!
Questa, che è un’opera di civiltà (…mi permetto di usare un termine abusato negli ultimi mesi da chi ha voluto promuovere altri scempi a Sibari…), è un’innovazione che deve produrre vantaggi per tutta la comunità sibarita, per cui tanti cittadini oggi auspicano un intervento risoluto dell’Amministrazione comunale affinché il progetto attuale sia rimodulato per soddisfare le esigenze dell’intero paese.

20 marzo 2008

SCANDALOSO! ARTEMIDE, TUTTI ASSOLTI

Propongo integralmente l’articolo a firma di Antonio Iannicelli pubblicato sul Quotidiano di oggi.

Il processo si era aperto per far luce sui rifiuti nella Sibaritide. L’accusa era di disastro ambientale.
CASTROVILLARI – Il processo “Artemide”, procedimento penale iniziato presso il Tribunale di Castrovillari nel 1999 per far luce sull'interramento, avvenuto nella metà degli anni '90 in alcuni siti della Sibaritide di circa trentamila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Pertusola di Crotone, si è concluso senza colpevoli. Ieri il Tribunale di Castrovillari (Annamaria Grimaldi presidente, Carmen
Ciarcia e Francesco Bruno giudici a latere), dopo più di tre ore di camera di consiglio, ha assolto Giuseppe Caporale, Paolo Francese, Massimo Monti, Dario Ordine “perché il fatto non sussiste”. Lo stesso Tribunale ha dichiarato non doversi procedere nei confronti di Alessio Bargagliotti, Luigi Rinaldo Brusco, Alessandro Ciancio, Eugenio Cicero, Michele Guerrera, Fulvio Luini, Massimo Notari
e Pompeo Orsomarso “per il reato di cui all'articolo 434, comma I del codice penale (disastro ambientale ndc) perché estinto per intervenuta prescrizione. Il collegio giudicante ha anche disposto la restituzione, agli aventi diritto, delle aree e della azienda Geo Sibari sottoposte a sequestro giudiziale. L'udienza di ieri è stata completamente dedicata alla “discussione”.
E' stato il sostituto procuratore Francesco Pellecchia a leggere la requisitoria scritta dal Pubblico Ministero, Sandro Cutrignelli. Il rappresentante dell'accusa, dopo aver analizzato a grandi linee, le fasi processuali e aver evidenziato come dalle perizie redatte sia dai consulenti della Syndal che dai periti nominati dal Tribunale non si evinceva alcun pericolo per la salute pubblica, ha concluso la sua requisitoria chiedendo al Tribunale che «previa riqualificazione dei fatti ai sensi degli articoli 256, comma I lettera B, e 257, comma 2, del Decreto Legislativo n°152 del 3 aprile 2006 (Norme in materie Ambientali), i reati dovevano essere dichiarati estinti per intervenuta prescrizione». In subordine, il pubblico ministero, Cutrignelli, chiedeva, ove i fatti venivano qualificati dal Tribunale ai sensi dell'articolo 434, I comma, del codice penale, che i reati venissero dichiarati estinti per intervenuta prescrizione. Dopo
che i difensori delle parti civili (Codacons, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, partito dei Verdi, Legambiente e i comuni di Cassano Ionio, Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima) hanno depositato le loro conclusioni, sono iniziate le arringhe del nutrito e “agguerrito” collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Donadio, Falvo, Stella Esbardo, Santamaria, Mirigliani, Carbone, e Scaglia. Tutti gli avvocati della difesa hanno chiesto l'assoluzione dei propri assisti perché “il fatto non sussiste” o “per non aver commesso il fatto”. Il collegio giudicante (Annamaria Grimaldi presidente, Carmen Ciarcia e Francesco Bruno giudici a latere) ha assolto quattro imputati e ha dichiarato di non doversi procedere nei confronti degli altri.

(Fonte: Il Quotidiano del 20 marzo 2008 – di A. Iannicelli)

19 marzo 2008

SIBARI: NASCE IL “COMITATO CONTRO LEFFERRITI DI ZINCO”

Ferriti di zinco, inquinamento ambientale della Sibaritide e bonifica del territorio: di questi temi si è discusso durante l’incontro svoltosi a Sibari l’11 marzo scorso in un appuntamento voluto dal Gruppo Regionale di Rifondazione Comunista e dai movimenti del territorio.
Al dibattito, coordinato da Tullio Schifino, Assessore all'Ambiente della Comunità montana Alto Jonio, hanno partecipato Rocco Tassone e Angelo Broccolo, rispettivamente dirigente regionale e segretario provinciale di Rifondazione Comunista, l’avvocato D’Ambrosio, che tutela le parti interessate nel giudizio in corso presso il tribunale di Castrovillari, i sindaci di Francavilla Marittima, di Cerchiara di Calabria e di Alessandria del Carretto.
Incomprensibile e ingiustificata è stata l’assenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Cassano, fatta salva la fugace presenza dell'assessore all'Ambiente Roberto Bruno che, invitato dal coordinatore dei lavori a dire la sua, sulla questione ha preferito non intervenire.
Durante il dibattito sono state evidenziate le inefficienze di chi doveva operare per risolvere la drammatica situazione ambientale in cui versa il nostro territorio in seguito allo sversamento/interramento illecito di ferrite di zinco provenienti dall’ex Pertusola Sud operante nell’area industriale di Crotone.
Le popolazioni della Sibaritide, in particolare quelle dei comuni di Cassano-Sibari, Francavilla M.ma e Cerchiara di Calabria, luoghi dove sono stati rinvenuti i giacimenti di ferrite di zinco, non hanno avuto ancora alcuna risposta precisa sulla bonifica del territorio. Non si capisce perché, sebbene l'inchiesta sia partita da oltre dieci anni, a tutto oggi nessuna bonifica né un'individuazione esatta del numero dei siti inquinati e delle quantità di ferriti di zinco sepolta nel territorio è stata prodotta dalle Autorità competenti.
Nella discussione sono emersi dati inquietanti secondo i quali in tutta la Sibaritide, e a Sibari in particolare, ci sarebbero valori dei metalli pesanti (zinco, arsenico, cadmio, rame, piombo e mercurio), di cui le ferriti si compongono, fuori dalla norma.
Gli effetti prodotti sulla salute umana sono allarmanti e i decessi per tumore hanno avuto un incremento significativo: per questa patologia, secondo il Ministero della Sanità, il dato su base nazionale è pari a 4 decessi ogni 1000 abitanti mentre nella Sibaritide si registra un valore pari al doppio, cioè 8 morti ogni 1000 abitanti!!! Ciononostante, vi sono ancora alcuni giacimenti che continuano ad essere non messi in sicurezza, la bonifica tarda a partire e un’indagine epidemiologica non è stata mai fatta.
Al dibattito è intervenuto anche il Sottosegretario all’Ambiente, Laura Marchetti, che ha manifestato tutto il suo disappunto per la mancata bonifica dei siti nonostante un finanziamento di ben 20 milioni di euro.
L’incontro si è chiuso con la nascita del “COMITATO CONTRO LE FERRITI DI ZINCO” che, oltre ad avviare azioni di sensibilizzazione sulla questione, parteciperà alle audizioni della Commissione regionale competente per difendere e tutelare i diritti dei cittadini della Sibaritide. Il comitato, composto da tutti i Sindaci del territorio interessato, ma anche da cittadini che hanno manifestato la loro volontà di aderire, è presieduto da Giuseppe Carrozza. Per aderire e/o per informazioni, il comitato è contattabile a questo indirizzo di posta elettronica: sibarisos@libero.it.

16 marzo 2008

LA SINISTRA L'ARCOBALENO E' AL FIANCO DEI CITTADINI DI SIBARI

Finalmente il Sindaco di Cassano Ionio, Gianluca Gallo, e la sua risicata maggioranza consiliare hanno gettato la maschera, rendendo nota la loro volontà; ci riferiamo alla vicenda dei sottopassi ferroviari portata in discussione nel Consiglio Comunale svoltosi martedì 11 marzo.
Come tutti sanno, Rete Ferroviaria Italiana ha presentato un progetto teso a sopprimere i passaggi a livello di Sibari ricadenti sulla linea Metaponto - Reggio Calabria e Sibari - Cosenza attraverso la realizzazione di un sottopasso che squarcerà in due Sibari. Verrà creato un tunnel aperto su un terreno acquitrinoso per mezzo di uno scavo di circa otto metri di profondità e sei-settecento metri di lunghezza che richiederà una spesa di parecchi milioni di euro e anni di disagi durante la fase di realizzazione viste le caratteristiche geologiche dei terreni interessati dall’opera.
Ci saranno difficoltà enormi per la comunità locale, per le attività commerciali sibarite e per la mobilità del traffico locale; il centro di Sibari, di fatto, verrà separato dalle sue contrade di Spadelle, Bruscate, Lattughelle e Corsi; gli abitanti, per raggiungere il centro, avranno un tragitto più lungo da percorrere sulla pericolosa SS 106 bis.
In ogni caso, anche ad opera realizzata, resterà permanente la frattura tra il centro sibarita e le sue periferie, poiché nel progetto è prevista la costruzione di barriere murarie in superficie all’altezza dei binari, ciò comprometterà ogni possibilità di aggregazione sociale e di armonizzazione urbanistica della città di Sibari.
La creazione della bretella stradale degli Stombi, che collega l’autostrada A3 e la SS 106 Bis, nodo cruciale tra la Puglia, la Basilicata con la Calabria e la Sicilia ha diminuito il traffico veicolare che fino a qualche anno fa interessava Sibari e i due passaggi a livello; allo stesso modo, molti dei treni a breve e a lunga percorrenza che partivano o transitavano da Sibari sono stati soppressi.
Ha senso quindi spendere milioni di euro per un’opera poco utile?
Altresì, ad opera realizzata, per impedire delle tragedie, è previsto l’utilizzo continuo di pompe di sollevamento che aspirino l’acqua di falda e piovana, la cui gestione sarà a totale carico del Comune di Cassano Ionio, vale a dire dei contribuenti.
Questo e altro è stato sottoposto nel corso degli ultimi mesi all’attenzione del Sindaco e delle Istituzioni comunali, ai quali spettava l’ultima parola per dare l’assenso per la realizzazione dell’opera. Il Sindaco ha avuto una condotta falsa e codarda nei confronti di Sibari e della sua comunità che ha raccolto ben milleduecento firme in una petizione popolare promossa dal Comitato Popolare “SALVIAMO SIBARI…”. Sono state sottoposte idee alternative al progetto di RFI ma il Primo cittadino, infischiandosene, non le ha prese in considerazione.
Con fare piratesco, il Sindaco ha scaricato la patata bollente nelle mani del Consiglio Comunale che, votando in senso favorevole sul progetto “affossa Sibari”, ha di fatto smascherato il Sindaco stesso e la sua maggioranza.
La Sinistra L’Arcobaleno non si arrenderà e promuoverà azioni di lotta al fianco dei cittadini di Sibari, perché crede che le opere vadano realizzate non tanto per farle, soprattutto se si sperpera denaro pubblico, ma si fanno quando prospettano un reale benessere e sviluppo collettivo.

(Comunicato de "La Sinistra L'Arcobaleno" di Cassano - Sibari / del 15/03/2008)

11 marzo 2008

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA SUI “SOTTOPASSI DELLA VERGOGNA”

Con 10 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astenuti, nella tarda serata di ieri il Consiglio comunale ha licenziato in senso favorevole il progetto di RFI per la soppressione dei passaggi a livelli a Sibari.
La maggioranza di governo, compatta, con “responsabilità”, ha deciso di farsi carico di un’opera che irreversibilmente produrrà disastrose ricadute sull’economia di Sibari.
Inascoltati sono stati i tentativi messi in atto dal Comitato popolare “SALVIAMO SIBARI…” che, contro la realizzazione di quel sottopasso, ha tenacemente chiesto l’individuazione di soluzioni alternative meno impattanti, più economiche (..ci hanno detto che il progetto è finanziato con fondi Comunitari… ma, di fatto, si spenderanno i nostri soldi..) e soprattutto che non creassero difficoltà ai sibariti. E poi, le milleduecento firme raccolte a sostegno della petizione popolare contro l’ipotesi del sottopasso ferroviario non sono state neanche considerate . dall’Amministrazione Gallo.
Ma ciò che ha più disorientato tutta la comunità sibarita, che ieri ha potuto assistere al dibattito consiliare grazie alla diretta tv sulla locale emittente televisiva, è stato “il silenzio” dei due consiglieri di Sibari seduti nel gruppo di maggioranza: da loro nessuna parola, nessun commento, nessuna reazione.
(Immagine: fonte fc.retecivica.milano.it)

10 marzo 2008

LA LETTERA INVIATA DAL COMITATO "SALVIAMO SIBARI..." AL CONSIGLIO COMUNALE DI CASSANO IONIO

AI CONSIGLIERI COMUNALI
Per il tramite del
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PRO TEMPORE
Del comune di CASSANO ALLO IONIO (CS)

OGGETTO: Progetto per la soppressione dei passaggi a livelli a Sibari.

La realizzazione dei sottopassi a Sibari così come prevista nel progetto che il Consiglio Comunale si appresta ad esaminare rappresenta un’opera dalle ricadute disastrose per l’economia di quella zona e soprattutto una barriera per i territori posti nell’intorno dell’opera.
Un solco di 300 mt. attraversa il nucleo storico di Sibari e non agevola in nessun modo l’interscambio fra le popolazioni dei diversi rioni.
Quelle zone vengono attraversate agevolmente in macchina in una trincea obbligata e sotterranea che non lascia nessuna facilità all’accesso pedonale e ciclabile. Il tracciato, benché previsto, è infatti complicato e sconsigliabile; né sono osservate le norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Basti pensare che, persone su sedie a ruota, residenti nella zona posta fra i due passaggi a livello, non potranno mai raggiungere con il proprio mezzo la Chiesa o la Banca o più semplicemente la zona storica di Sibari. Le gradinate impietose previste nel progetto non lasciano alcuna possibilità a persone autonome ma con gravi handicap motorie. Non meno preoccupante è la geologia della zona e la natura del terreno.
Quei lavori costosissimi, realizzati in quel sito, avranno sicuramente difficoltà di realizzazione e, durante la loro costruzione, le attività commerciali, poste in quella zona, saranno danneggiate irreversibilmente.
Ma, in generale, ne soffrirà tutta l’economia della zona, poiché l’esecuzione di quei lavori obbligherà la deviazione del traffico sulla super strada jonica, per cui , la cerniera di Sibari, per molto tempo, sarà bloccata ed inibita al traffico.
Per i motivi esposti è nato un Comitato Popolare che ha raccolto oltre 1200 firme contro la realizzazione di quel sottopasso. Lo stesso Comitato ha avuto modo, inoltre, di indicare soluzioni alternative che mitigherebbero tutte le difficoltà esposte. Durante l’ultima riunione con il Sindaco, l’Assessore al ramo ed il Dirigente l’ufficio tecnico, la proposta a preso corpo e sembra non presentare tutte le difficoltà elencate. Tra l’altro, il Comitato Popolare, con le proposte suggerite ha dimostrato di non essere contrario alla eliminazione definitiva dei passaggio a livello a Sibari.
Il Comitato quindi chiede che il progetto così come presentato venga respinto e che, eventualmente, venga richiesta la redazione di un progetto alternativo che risolva alla radice tutti i problemi esposti.

IL COMITATO POPOLARE “SALVIAMO SIBARI...”

8 marzo 2008

11 MARZO '08 - DIBATTITO PUBBLICO SU "FERRITI DI ZINCO E INQUINAMENTO DELLA SIBARITIDE: BONIFICARE IL TERRITORIO PER RIPARTIRE CON LO SVILUPPO"

Il Gruppo Regionale di Rifondazione Comunista ha promosso per il prossimo martedì 11 Marzo a Sibari un’iniziativa sul tema dei rifiuti speciali e sullo smaltimento dei rifiuti più in generale.
Raccogliendo la disponibilità del Sottosegretario all’Ambiente, Laura Marchetti, il Gruppo Regionale di Rifondazione Comunista ha inteso affrontare una riflessione sui giacimenti di ferrite di zinco nati con lo smantellamento dell’area industriale di Crotone. Sebbene l’inchiesta della magistratura risalga a più di dieci anni fa, purtroppo ad oggi nessuna bonifica né un’individuazione esatta del numero dei siti inquinati e delle quantità di ferriti di zinco sepolta nel territorio è stata prodotta dalle Autorità competenti.
Il Gruppo Regionale insieme ai movimenti del territorio ha organizzato questo incontro per riflettere e per rilanciare un’iniziativa adeguata.
L’incontro di Sibari, unitamente a quello previsto per il 15 marzo a Rossano, tratterà aspetti di una questione fondamentale per il futuro della nostra Regione: il Piano Regionale dei Rifiuti.
Verso questa tematica i nostri rappresentanti istituzionali intendono contribuire ascoltando i soggetti interessati ed elaborando proposte alternative utili alla semplificazione e alla risoluzione del problema.

Martedì 11 Marzo 2008, ore 16:00 presso la Delegazione Municipale dl Sibari
DIBATTITO PUBBLICO
“FERRITI DI ZINCO E INQUINAMENTO DELLA SIBARITIDE: BONIFICARE IL TERRITORIO PER RIPARTIRE CON LO SVILUPPO”
Coordina: Tullio Schifino, Assessore PRC Comunità Montana Alto Jonio
Introduce: Damiano Guagliardi, Capogruppo PRC Regione Calabria
Interviene: Angelo Broccolo, Segretario Provinciale PRC Cosenza
Conclude: Laura Marchetti, Sottosegretario di Stato Ministero dell’Ambiente


Maggiori informazioni possono essere richieste contattando il Gruppo Consiliare Regionale di RIFONDAZIONE COMUNISTA, Via Cardinale Portanova, 89123 Reggio Calabria

(COMUNICATO STAMPA - Alfredo Campanella, Componente del Direttivo Provinciale di Rifondazione Comunista)

SIBARI: LA SINISTRA L'ARCOBALENO APPOGGIA LA PETIZIONE POPOLARE CONTRO I SOTTOPASSI FERROVIARI

Lunedì prossimo venturo si riunisce il coniglio comunale che avrà tra i diversi punti all’ordine del giorno quello relativo alla realizzazione di “ due sottovia in asse” ai passaggi a livello (delle linee Sibari Crotone e Sibari Cosenza) che dovranno essere soppressi. Ci pare di capire che , semplicemente,si riproporrà in consiglio comunale per la sua approvazione un unico progetto elaborato da RFI che ha la contrarietà della popolazione di Sibari che con circa 1150 sottoscrittori in carne ed ossa hanno sollevato obiezioni, posto quesiti, avanzato dubbi a cui i nostri amministratori non intendono dare risposte. Nel contempo convocano scolaresche delle scuole primarie a cui far conoscere la bontà del progetto chiamando appositamente da Roma tecnici di RFI che si prodigano da par loro per magnificare questa “opera di civiltà” per Sibari. Eppure le criticità, fatte evidenziare con dovizie di particolari e grandi capacità tecnico scientifiche da parte di chi ha sottoscritto la petizione affinché questa bruttura venga rigettata dall’intero consiglio comunale ( si coglie l’occasione per un appello affinché esso si schieri con la popolazione), attengono a questioni di notevole importanza che vanno dalla richiesta di non ghettizzare interi quartieri, alla messa in evidenza di scempi ambientali – paesistici, ai costi economici che graveranno sui contribuenti, alla paralisi delle attività commerciali di Sibari ecc. Tutte cose che non interessano i nostri amministratori appiattiti sulle scelte di RFI a cui tutto è concesso sul nostro territorio comunale: si usano aree per parcheggiare vagoni all’amianto; si consente di usare altre aree per accumulo di rifiuti speciali; altre ancora per movimentare tonnellate di pietrisco senza alcuna preventiva irrorazione dello stesso al fine di evitare la volatilizzazione di ingenti quantitativi di polveri; occultare i rifugi antiaeri in occasione di lavori nella piazza antistante la stazione; smaltire fino a poco tempo addietro rifiuti di tipo oleoso attraverso la vena grande direttamente in mare ecc. Eppure la volontà rappresentata da quelle firme non è certamente quella di opporsi alla realizzazione dei sottopassi, ma quella di provare a cercare altre soluzioni che dall’inizio dei lavori non paralizzi un intera collettività e durante la esecuzione degli stessi non ci sia alcuno a cui arrecare danno e fastidio. Quindi una volontà a provare a ragionare come si è fatto in altri Comuni vicini al nostro: Villapiana; Trebisacce; Corigliano e Rossano. Se si fa un salto in quelle località si potrà osservare che la realizzazione dei sottopassi con “sottovie in asse” ai passaggi a livello non si è realizzato in alcuno di essi. Ci piacerebbe sapere quali considerazioni hanno convinto i nostri amministratori a scegliere di accettare pedissequamente le impopolari scelte di RFI e perché nel mentre si glorifica la costituzione dei consigli di quartiere, si neghi la democrazia partecipata mortificandola in questo modo.

(Comunicato de "La Sinistra L'Arcobaleno" di Cassano - Sibari / 08/03/2008)

“SCOMMETTI” SULLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE


C’è un nuovo sistema online di previsione applicato in via sperimentale alle elezioni politiche 2008 a cui tutti possono partecipare. Ogni settimana, fino al prossimo 13 aprile, chiunque voglia partecipare può "scommettere" sui risultati che i principali partiti e coalizioni conseguiranno alla Camera nelle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile.
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