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Sito denuclearizzato

28 maggio 2008

MANCA L'ACQUA, AGRICOLTORI DELLA PIANA DI SIBARI IN CRISI


Pubblichiamo la "Lettera Aperta" inviata dal locale Circolo di Rifondazione Comunista all’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria e al Commissario del Consorzio di Bonifica Sibari-Crati

Premesso che all’indomani dell’insediamento dell’attuale Giunta regionale di centro - sinistra, vista la grave situazione degli impianti di irrigazione gestiti dal Consorzio di Bonifica Sibari – Crati e del loro conseguente pessimo funzionamento, l’Assessore all’Agricoltura, l’On. Mario Pirillo aveva assunto formale impegno di provvedere alla sostituzione delle obsolete canalette di irrigazione in amianto con una moderna ed efficiente rete irrigua sotterranea e che, ad oggi, questo impegno è stato completamente disatteso; che durante l’estate dello scorso anno gli agricoltori di contrada Lattughelle avevano già evidenziato la grave problematica e, con i campi completamente arsi e con i raccolti compromessi, presentarono una denuncia - querela contro il Consorzio di Bonifica Sibari - Crati.
Considerato che siamo giunti a fine maggio e, ad oggi, non essendo stata ancora irrogata una sola goccia d’acqua per consentire le irrigazioni dei campi di contrada Lattughelle, Apollinara e dintorni, ciò ha causato nuovi e gravi danni a un’agricoltura già in ginocchio.
Chiediamo all’Assessore On. Mario Pirillo che fine hanno fatto le sue buone intenzioni di dotare il nostro territorio di una moderna rete di irrigazione capace di mettere fine ai disservizi e ai disagi continui per la produzione agricola della Sibaritide ormai in stato di crisi perenne e in fase involutiva e se si sente con la coscienza a posto verso gli agricoltori piccoli e grandi del territorio; desideremmo sapere dal Commissario del Consorzio di Bonifica Sibari - Crati se, come e quando, intende ripristinare il servizio di irrigazione a Lattughelle, Apollinara e nelle zone limitrofe mettendo fine all’esasperazione di chi lavora duramente e con sacrificio e, purtroppo, senza raccogliere i frutti del proprio impegno e subendo danni economici insostenibili.
Vogliamo inoltre segnalare che, mentre il Consorzio di Bonifica Sibari - Crati mostra la sua impotenza nell’effettuare riparazioni utili a garantire il servizio di irrigazione e si rifugia dietro le sue perenni difficoltà economiche, lo stesso fa discriminazione nel fornire il servizio irriguo e i relativi interventi di manutenzione a terreni e proprietà considerate ”evidentemente privilegiate” rispetto ad altri.
Occorre passare dalle parole ai fatti e rispettare le esigenze dei cittadini e del territorio, restituendo dignità alla nobile funzione della Politica di “tutelare gli interessi della collettività”.
All’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria, On. Mario Pirillo, chiediamo di assolvere ai doveri del ruolo istituzionale che occupa e di dare risposte esaustive e pragmatiche immediate ai fattori ostativi per l’agricoltura della Piana di Sibari e dei territori sopracitati in particolare, se si vuole consentire il rilancio della nostra agricoltura ormai giunta a un punto di non ritorno.
Si tratta quindi di rispolverare il piano di ammodernamento e rifacimento della rete irrigua e di attivarlo in tempi brevi.
Al Consorzio di Bonifica Sibari - Crati intimiamo di non ripetere le negligenze dell’estate passata e di provvedere immediatamente, senza se e senza ma, a ripristinare il servizio irriguo effettuando subito le necessarie riparazioni per somministrare, senza privilegi e particolari, l’acqua indispensabile per non compromettere la produzione agricola di quest’anno.

Cassano All’Jonio, 26 maggio 2008
Alfredo Campanella - Componente Comitato Politico Provinciale di Rifondazione Comunista

17 maggio 2008

SIBARI: IL MARE È PULITO, LA SPIAGGIA NO!

L’estate è alle porte e tra qualche giorno, tempo permettendo, potremo goderci i primi bagni della stagione.
In giro si intravedono anche i primi turisti, quelli che vengono da noi proprio per apprezzare il nostro bel mare.
E il mare di Sibari è limpido, pulito e quasi del tutto balneabile (salvo 1200 metri in tre tratti della costa vietata alla balneazione: in prossimità della foce del Crati e nei pressi dello sbocco del canale Vena Morta per inquinamento, in prossimità dello sbocco del canale Stombi per la sicurezza della navigazione): lo conferma anche il rapporto dell’ARPACAL, l’Agenzia Regionale calabrese per la Protezione dell’Ambiente, che in questi giorni ha reso pubblici i dati delle analisi effettuate le scorse settimane.
Ma se tra qualche settimana le spiagge sibarite torneranno ad affollarsi, oggi in che condizioni versano?
Le foto pubblicate, scattate stamattina, mostrano un arenile ancora da pulire e gli stabilimenti balneari ancora in un evidente stato di “letargo”.
Per fortuna che la nostra terra ai suoi visitatori può offrire, oltre al mare, anche altre attrattive che la rendono unica!








(Foto di R. Motta)

14 maggio 2008

PARCO DEL POLLINO: APPRONTATO IL PIANO ANTINCENDI PER IL 2008.


Nell’intera area del Parco sono oltre 6mila gli ettari di vegetazione ad essere andati distrutti durante l’estate “di fuoco” del 2007.
Con l’approssimarsi della prossima stagione estiva, allo scopo di evitare o quantomeno ridurre gli effetti disastrosi prodotti dagli incendi, l’Ente Parco ha approntato un “Piano Antincendio” che opererà in sinergia con i piani antincendi delle regioni Calabria e Basilicata.
Per fronteggiare i roghi ma soprattutto per prevenirli, il piano ha previsto l’utilizzo, in qualità di operai idraulico-forestali, degli ex lavoratori socialmente utili del Parco. Inoltre il Parco realizzerà un centro polifunzionale a Campotenese, nel comune di Morano Calabro, con una sede operativa del Comando territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato.
Speriamo cosi che la brutta stagione di fuoco del 2007 resti solo un lontano e brutto ricordo.

(Fonte: www.parcopollino.it)

12 maggio 2008

CRIMINALITÀ AMBIENTALE & TRAFFICI ILLECITI 3 - I traffici internazionali di rifiuti

L’ultima frontiera dei traffici illeciti di rifiuti, mascherati sotto improbabili attività di riciclaggio, riguarda il mercato dei computer. Molte associazioni ambientaliste americane, in uno studio ripreso dal New York Times e in Italia da La Repubblica, sostengono che circa l’80% del materiale elettronico di scarto raccolto negli Stati Uniti (contenente sostanze pericolose, come il mercurio, il cromo e il cadmio) verrebbe normalmente imbarcato e spedito, via mare, in Pakistan, India e Cina. In questi Paesi esiste una vera e propria “industria” diffusa di riciclaggio che, in realtà, svolge una vera e propria attività di smaltimento di rifiuti, anche pericolosi, senza alcuna precauzione. Infatti, molti controlli effettuati su campioni prelevati nelle acque dai fiumi che scorrono nelle aree del “riciclaggio”, hanno rivelato la preoccupante presenza di metalli pesanti, comunemente utilizzati nella produzione di computer,.
Oggi è la Cina la nuova “frontiera” di queste attività: dai porti italiani, centinaia di navi mercantili carichi di tonnellate di residui plastici, ammassate a valle di un processo di selezione di rifiuti urbani, partono ogni anno diretti verso quello di Hong Kong.
Rifiuti che vanno e rifiuti che tornano. Come quelli riportati in Italia dagli attivisti di Greenpeace: due bidoni di rifiuti tossici, gettati nel Mar Nero insieme ad altre migliaia di fusti, ben 15 anni fa. Si tratta di idrocarburi, composti organici del cloro e metalli pesanti, un cocktail di veleni proveniente da piccole aziende italiane, tra cui imprese di lavaggio a secco. I bidoni sono stati poi consegnati al Ministero dell'ambiente. Il rapporto di Greenpeace illustra tutti i dettagli della vicenda: i nomi delle aziende implicate, le navi utilizzate per il trasporto, le autorità responsabili. Due ditte italiane di smaltimento dei rifiuti erano state incaricate di raccogliere e trasportare i rifiuti in Romania, per avviarli allo smaltimento. I barili furono invece prelevati dal porto di Sulina e gettati in mare: probabilmente buona parte del carico rimane tuttora sui fondali del Mar Nero. Solo 367 barili sono stati trovati sulle spiagge del nord della Turchia e sono stati depositati a Sinop e Samsun.
Altri rifiuti, questa volta prodotti all’estero, vengono fortunatamente respinti alle frontiere. Secondo l’Agenzia delle dogane, sono centinaia di migliaia le tonnellate di rottami metallici (ferro, acciaio, alluminio, rame e ottone) contaminanti radioattivamente che sono stati individuati al valico stradale di Sant’Andrea e a quello ferroviario di Gorizia: tonnellate di rottami importati utilizzando sia il trasporto su gomma che su rotaia.
Altrettanto preoccupanti sono poi le segnalazioni relative ai traffici di rifiuti pericolosi che investono diversi Paesi africani. Dai dati raccolti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, rilanciati dal Ministero dell’Interno, una significativa quota dei rifiuti prodotti anche nel nostro Paese finisce in Somalia, Malawi, Zaire, Sudan, Eritrea.

(Fonte: Legambiente / Rapporto Ecomafia)

7 maggio 2008

ASSEGNATE LE BANDIERE BLU 2008

Si è tenuta oggi a Roma la cerimonia di premiazione delle Bandiere Blu che la Fee, Fondazione per l'educazione ambientale, assegna annualmente al mare doc.
Sono 104 i Comuni italiani che quest'anno hanno ottenuto la Bandiera Blu per 215 spiagge. Riconoscimento sono stati assegnati anche a 56 approdi turistici.
Toscana e Marche le regioni con più spiagge premiate: ben 15 bandiere.
Per la Calabria le Bandiere Blu 2008 premiano il versante del medio e basso ionio: Cirò Marina (KR), Roccella Jonica e Marina di Gioiosa Jonica (RC).
…su 800 km di costa…