Le previsioni di voto per il rinnovo del Consiglio comunale dì Cassano e le scelte degli elettori. Questi i temi che affrontiamo con i due sondaggi proposti ai visitatori del blog.
Con il primo sondaggio, online già dal 16 gennaio scorso, chiediamo di fare una previsione sullo schieramento che potrebbe imporsi nella prossima tornata elettorale.
Con il secondo sondaggio, online da qualche ora, invitiamo i nostri lettori a dichiarare come scelgono chi votare.
I sondaggi di SIBARISOS non hanno, ovviamente, un valore statistico. Trattandosi di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, hanno l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi proposti.
Se desideri segnalare notizie, argomenti e/o iniziative, inviare critiche e quanto altro ritieni utile far conoscere a noi e agli amici del blog, contattaci
24 gennaio 2009
20 gennaio 2009
IL MONDO FINISCE NELLA RETE. IL WEB COME STRUMENTO DI VITA.
Dai gruppi che inneggiano a Riina alla lotta alla mafia con la solidarietà allo scrittore Saviano, il fenomeno Facebook è sempre più collegato all'attualità e coinvolge sempre più le esperienze degli iscritti. I numeri in crescita del social network, che ha oramai toccato i 140 milioni di utenti in tutto il mondo (solo in Italia negli ultimi cinque mesi è passato da 572 mila utenti a quasi 5 milioni, +763%), spingono le grandi aziende a modulare la loro offerta sul modello di un Internet personale, cioè sempre più ritagliato sull'utente.
E in quest'ottica i principali siti si stanno già attrezzando. Microsoft ha predisposto una nuova versione di Windows live, (oltre 460 milioni di utenti mondiali): grazie all'accordo con importanti protagonisti del settore come Wordpress, Linkedin, Twitter e Facebook gli utenti potranno integrare le attività che hanno su questi siti direttamente su Windows Live. Nella stessa direzione si muove Yahoo!, una delle destinazioni web più trafficate del mondo (oltre mezzo miliardo di utenti): con il restyling del sito permette di avere a portata di mano e in una sola area ('My application') più informazioni allineate alle preferenze degli utenti, comprese quelle riguardo la stampa e la finanza.
E nella direzione di una sempre maggiore personalizzazione dell'esperienza di navigazione sul web si muove anche Google che prevede di ampliare il servizio Geo e Street View. Tra le previsioni chiave per il 2009, e per gli anni a venire, gli analisti non hanno dubbi: gli utenti lasceranno sempre più a casa i computer optando per altri dispositivi portatili (entro il 2012 saranno il 50% secondo Gartner, società di analisi). Il telefonino diventerà quindi lo strumento principale per l'accesso a Internet e per questo si stanno sviluppando tecnologie che puntano principalmente a migliorare i sistemi di riconoscimento vocale e le interfacce 'touch'.
Nel 2009, per esempio, sarà disponibile anche in Italia Yahoo! one Search, che consentirà agli utenti che si collegano dai telefonini di ricercare qualunque cosa semplicemente parlando, e Yahoo oneConnect una rivoluzionaria rubrica di contatti e social network accessibile con un unico click. Ma c'é anche Msn Mobile, un portale wap espressamente progettato per il cellulare.
E sul mobile-computer si sta concentrando la Nokia, il primo costruttore mondiale di cellulari, avviato sempre più a diventare internet company, con oltre 1 miliardo di utenti potenziali. Un tema caldo di questo 2009 resterà la sicurezza. Se la galassia Web 2.0 ha infatti consentito più dinamismo e interazione sito-utente (blog, forum, chat, Youtube, Facebook, Myspace) ha sicuramente aperto più falle, come quella ad esempio in Internet Explorer, per fortuna subito 'rattoppata'.
"L'insidia viene dai 'contenuti maliziosi' inseriti nelle informazioni, sono l'evoluzione dei virus", ha detto all'ANSA Maurizio Garavello, country manager Websense, azienda specializzata nelle soluzioni per la sicurezza. "Lo scopo degli hackers, che non sono più ragazzini ma delle vere bande criminali, è quello di impossessarsi dei nostri dati personali o aziendali".
Come difendersi? "Le buone regole valgono sempre - osserva Garavello -: affidarsi a siti attendibili, aggiornare il sistema operativo, non solo più quello di protezione, e stare molto attenti a non mettere file confidenziali sul proprio pc, anche se ben nascosti, perché possono essere oggetto di furti senza che ce ne accorgiamo. Le falle ci sono e ci saranno sempre di più - conclude Garavello - la tensione di tutti è diventare più veloci a coprire buchi, degli attacchi stessi".
Articolo pubblicato sul sito www.giornaletecnologico.it
E in quest'ottica i principali siti si stanno già attrezzando. Microsoft ha predisposto una nuova versione di Windows live, (oltre 460 milioni di utenti mondiali): grazie all'accordo con importanti protagonisti del settore come Wordpress, Linkedin, Twitter e Facebook gli utenti potranno integrare le attività che hanno su questi siti direttamente su Windows Live. Nella stessa direzione si muove Yahoo!, una delle destinazioni web più trafficate del mondo (oltre mezzo miliardo di utenti): con il restyling del sito permette di avere a portata di mano e in una sola area ('My application') più informazioni allineate alle preferenze degli utenti, comprese quelle riguardo la stampa e la finanza.
E nella direzione di una sempre maggiore personalizzazione dell'esperienza di navigazione sul web si muove anche Google che prevede di ampliare il servizio Geo e Street View. Tra le previsioni chiave per il 2009, e per gli anni a venire, gli analisti non hanno dubbi: gli utenti lasceranno sempre più a casa i computer optando per altri dispositivi portatili (entro il 2012 saranno il 50% secondo Gartner, società di analisi). Il telefonino diventerà quindi lo strumento principale per l'accesso a Internet e per questo si stanno sviluppando tecnologie che puntano principalmente a migliorare i sistemi di riconoscimento vocale e le interfacce 'touch'.
Nel 2009, per esempio, sarà disponibile anche in Italia Yahoo! one Search, che consentirà agli utenti che si collegano dai telefonini di ricercare qualunque cosa semplicemente parlando, e Yahoo oneConnect una rivoluzionaria rubrica di contatti e social network accessibile con un unico click. Ma c'é anche Msn Mobile, un portale wap espressamente progettato per il cellulare.
E sul mobile-computer si sta concentrando la Nokia, il primo costruttore mondiale di cellulari, avviato sempre più a diventare internet company, con oltre 1 miliardo di utenti potenziali. Un tema caldo di questo 2009 resterà la sicurezza. Se la galassia Web 2.0 ha infatti consentito più dinamismo e interazione sito-utente (blog, forum, chat, Youtube, Facebook, Myspace) ha sicuramente aperto più falle, come quella ad esempio in Internet Explorer, per fortuna subito 'rattoppata'.
"L'insidia viene dai 'contenuti maliziosi' inseriti nelle informazioni, sono l'evoluzione dei virus", ha detto all'ANSA Maurizio Garavello, country manager Websense, azienda specializzata nelle soluzioni per la sicurezza. "Lo scopo degli hackers, che non sono più ragazzini ma delle vere bande criminali, è quello di impossessarsi dei nostri dati personali o aziendali".
Come difendersi? "Le buone regole valgono sempre - osserva Garavello -: affidarsi a siti attendibili, aggiornare il sistema operativo, non solo più quello di protezione, e stare molto attenti a non mettere file confidenziali sul proprio pc, anche se ben nascosti, perché possono essere oggetto di furti senza che ce ne accorgiamo. Le falle ci sono e ci saranno sempre di più - conclude Garavello - la tensione di tutti è diventare più veloci a coprire buchi, degli attacchi stessi".
Articolo pubblicato sul sito www.giornaletecnologico.it
17 gennaio 2009
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI – LOIERO: IPOTESI DI LOCALIZZAZIONE DI UN INCENERITORE IN PIENO DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITÀ DI SIBARI.
COMUNICATO STAMPA
Il Presidente Loiero, in audizione parlamentare sul problema dello smaltimento dei rifiuti, ha tracciato una linea di intervento tutta basata, in pratica, su discariche di tal quale e inceneritori. La cosa lascia piuttosto sconcertati. Non solo perché ciò è in contrasto in parte con le normative vigenti in materia, ed in parte con il buonsenso, ma anche perché a decidere le soluzioni non dovrebbe essere lui, bensì il Commissario Governativo per l’Emergenza che, in regime di ennesima proroga (richiesta, tra gli altri, dallo stesso Loiero), ha la responsabilità dell’intero ciclo dei RSU in Calabria. Nell’intervento riportato dalla stampa, tra un’anomalia e l’altra, anche una ipotesi di localizzazione di un inceneritore in pieno Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari.
Parlando di Presidenti, poi, sarebbe interessante, e forse doveroso, conoscere, una buona volta, l’opinione in merito allo smaltimento dei RSU della Provincia di Cosenza e del suo Presidente Oliverio. Che è, tra i mille altri impegni, anche Presidente del Distretto Agroalimentare. Come si pone, la Provincia di Cosenza, che pare stia preparando il Piano dell’Ambito Provinciale, nei confronti dell’incenerimento, pratica pericolosa, costosa e, certamente in Calabria, del tutto inutile?
Gli interrogativi sono chiari, le risposte un po’ meno.
Associazioni e Comitati, che da anni si occupano del problema rifiuti e, più complessivamente, della tutela di ambiente, salute e diritti delle popolazioni calabresi, invitano ancora una volta ad abbandonare ogni ipotesi di incenerimento dei RSU e ad imboccare finalmente la strada della Raccolta Differenziata. Ma in modo chiaro, concreto e soprattutto coerente.
Cosenza 16 gennaio 2009
LIPU – Rende Associazione Ambientalista “il riccio” – Castrovillari Pensieri Liberi Pollino – Lungro Medici per l’Ambiente – ISDE Italia – Cosenza Comitato contro le discariche Bucita – Rossano Calabro SdL – Rossano F.M.B. – Spezzano Albanese Associazione per il WWF – Rossano Calabro Associazione “NO alle discariche” – Rende Comitato RO.MO.RE. – Rende Comitato Beni Comuni – Cosenza CIB – UNICOBAS – Cosenza Forum Ambientalista Calabria Comitato “NO all’inceneritore e termovalorizzatore” - San Lorenzo del Vallo Ingegneria Senza Frontiere – Cosenza Movimento Ambientalista del Tirreno Cosentino Rischiozero – Scalea
Il Presidente Loiero, in audizione parlamentare sul problema dello smaltimento dei rifiuti, ha tracciato una linea di intervento tutta basata, in pratica, su discariche di tal quale e inceneritori. La cosa lascia piuttosto sconcertati. Non solo perché ciò è in contrasto in parte con le normative vigenti in materia, ed in parte con il buonsenso, ma anche perché a decidere le soluzioni non dovrebbe essere lui, bensì il Commissario Governativo per l’Emergenza che, in regime di ennesima proroga (richiesta, tra gli altri, dallo stesso Loiero), ha la responsabilità dell’intero ciclo dei RSU in Calabria. Nell’intervento riportato dalla stampa, tra un’anomalia e l’altra, anche una ipotesi di localizzazione di un inceneritore in pieno Distretto Agroalimentare di Qualità di Sibari.
Parlando di Presidenti, poi, sarebbe interessante, e forse doveroso, conoscere, una buona volta, l’opinione in merito allo smaltimento dei RSU della Provincia di Cosenza e del suo Presidente Oliverio. Che è, tra i mille altri impegni, anche Presidente del Distretto Agroalimentare. Come si pone, la Provincia di Cosenza, che pare stia preparando il Piano dell’Ambito Provinciale, nei confronti dell’incenerimento, pratica pericolosa, costosa e, certamente in Calabria, del tutto inutile?
Gli interrogativi sono chiari, le risposte un po’ meno.
Associazioni e Comitati, che da anni si occupano del problema rifiuti e, più complessivamente, della tutela di ambiente, salute e diritti delle popolazioni calabresi, invitano ancora una volta ad abbandonare ogni ipotesi di incenerimento dei RSU e ad imboccare finalmente la strada della Raccolta Differenziata. Ma in modo chiaro, concreto e soprattutto coerente.
Cosenza 16 gennaio 2009
LIPU – Rende Associazione Ambientalista “il riccio” – Castrovillari Pensieri Liberi Pollino – Lungro Medici per l’Ambiente – ISDE Italia – Cosenza Comitato contro le discariche Bucita – Rossano Calabro SdL – Rossano F.M.B. – Spezzano Albanese Associazione per il WWF – Rossano Calabro Associazione “NO alle discariche” – Rende Comitato RO.MO.RE. – Rende Comitato Beni Comuni – Cosenza CIB – UNICOBAS – Cosenza Forum Ambientalista Calabria Comitato “NO all’inceneritore e termovalorizzatore” - San Lorenzo del Vallo Ingegneria Senza Frontiere – Cosenza Movimento Ambientalista del Tirreno Cosentino Rischiozero – Scalea
UNICAL OCCUPATA: CRONACA DI UN GIORNO DI ORDINARIA ILLEGALITÀ
Arcavacata di Rende, 15 gennaio 2009
ORE 9:00 L’UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA È OCCUPATA…
da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Finanza, Polizia Provinciale, Corpo Forestale, Vigili del fuoco, vigilantes del posto, cacciatori e cecchini sui tetti.
L’università è circondata, gli accessi sono presidiati, ogni varco è chiuso.
L’ONDA è fuori!
La militarizzazione impedisce ogni espressione di dissenso di studenti e precari, la comunità che popola le aule, gli uffici, il ponte e le piazze è esclusa. Lo spazio è occupato da uno stuolo di presidenti, generali, amministratori, gerarchie ecclesiastiche, presidi e baronie varie.
La democrazia è ancora una volta da conquistare metro per metro.
La tensione subito sale.
L’università è nostra e dobbiamo liberarla. Dobbiamo riprenderci il ponte ma partono minacce e blocchi per gli studenti. Quella che ieri era casa nostra oggi è una gigantesca zona rossa da cui siamo esclusi, ma non solo, veniamo addirittura criminalizzati per i nostri tentativi di riappropriazione. Il colmo è il divieto di esporre degli striscioni. Ma questo non interessa le alte cariche dello stato che occupano l’aula magna, fra questi il magnifico La Torre, in fondo, questo è il suo giorno, il suo disegno si è realizzato, la riforma che distrugge l’istruzione è passata e le università virtuose incassano i soldi dovuti alla loro fedeltà alla Gelmini.
Questo è il suo giorno, questa è la sua passerella, questa è la sua festa, un balletto in maschera dove le divise la fanno da padrone. Noi naturalmente non siamo invitati, e nemmeno vogliamo esserlo perché non c’è un cazzo da festeggiare e non abbiamo maschere da indossare.
ORE 13:00 L’UNIVERSITA’ è RICONQUISTATA
Il presidente è in fuga, la festa è rovinata e il rettore è avvilito.
Il movimento è sempre vivo e ha rimesso al centro del dibattito le questioni riguardanti il libero accesso al sapere. Le riforme di distruzione continuano, l’ex decreto legge 180 è stato appena convertito in legge e non abbiamo alcuna intenzione di stare a guardare indifferenti a ciò che si decide sulle nostre teste nelle stanze del potere. L’università è nostra e la difenderemo fin alla fine.
In solidarietà al popolo Palestinese, che vive sulla propria pelle la vigliacca aggressione dell’esercito israeliano che occupa ingiustamente il suo territorio, una gigantesca bandiera della Palestina sventola sul ponte dell’Università, simbolo della lotta per la liberazione.
ORE 9:00 L’UNIVERSITA’ DELLA CALABRIA È OCCUPATA…
da un ingente spiegamento di forze dell’ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Finanza, Polizia Provinciale, Corpo Forestale, Vigili del fuoco, vigilantes del posto, cacciatori e cecchini sui tetti.
L’università è circondata, gli accessi sono presidiati, ogni varco è chiuso.
L’ONDA è fuori!
La militarizzazione impedisce ogni espressione di dissenso di studenti e precari, la comunità che popola le aule, gli uffici, il ponte e le piazze è esclusa. Lo spazio è occupato da uno stuolo di presidenti, generali, amministratori, gerarchie ecclesiastiche, presidi e baronie varie.
La democrazia è ancora una volta da conquistare metro per metro.
La tensione subito sale.
L’università è nostra e dobbiamo liberarla. Dobbiamo riprenderci il ponte ma partono minacce e blocchi per gli studenti. Quella che ieri era casa nostra oggi è una gigantesca zona rossa da cui siamo esclusi, ma non solo, veniamo addirittura criminalizzati per i nostri tentativi di riappropriazione. Il colmo è il divieto di esporre degli striscioni. Ma questo non interessa le alte cariche dello stato che occupano l’aula magna, fra questi il magnifico La Torre, in fondo, questo è il suo giorno, il suo disegno si è realizzato, la riforma che distrugge l’istruzione è passata e le università virtuose incassano i soldi dovuti alla loro fedeltà alla Gelmini.
Questo è il suo giorno, questa è la sua passerella, questa è la sua festa, un balletto in maschera dove le divise la fanno da padrone. Noi naturalmente non siamo invitati, e nemmeno vogliamo esserlo perché non c’è un cazzo da festeggiare e non abbiamo maschere da indossare.
ORE 13:00 L’UNIVERSITA’ è RICONQUISTATA
Il presidente è in fuga, la festa è rovinata e il rettore è avvilito.
Il movimento è sempre vivo e ha rimesso al centro del dibattito le questioni riguardanti il libero accesso al sapere. Le riforme di distruzione continuano, l’ex decreto legge 180 è stato appena convertito in legge e non abbiamo alcuna intenzione di stare a guardare indifferenti a ciò che si decide sulle nostre teste nelle stanze del potere. L’università è nostra e la difenderemo fin alla fine.
In solidarietà al popolo Palestinese, che vive sulla propria pelle la vigliacca aggressione dell’esercito israeliano che occupa ingiustamente il suo territorio, una gigantesca bandiera della Palestina sventola sul ponte dell’Università, simbolo della lotta per la liberazione.
16 gennaio 2009
SIBARI: IN PRIMAVERA L’INSEDIAMENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA.
Finalmente ci siamo! Era preannunciata da tempo, ma la conferma è arrivata solo nei giorni scorsi dal Comandante per la Regione Calabria, il Generale di Brigata Gaetano Giancane.
Dalla prossima primavera Sibari avrà un proprio presidio operativo che si insedierà nell’immobile di contrada Bruscate Piccola, bene confiscato al defunto Giuseppe Cirillo, boss incontrastato della malavita della Sibaritide fino ai primi anni novanta.
Nel corso della conferenza stampa, i vertici della Guardia di Finanza hanno comunicato che la struttura che accoglierà la Compagnia sibarita sarà anche dotata di un eliporto a servizio delle forze dell’ordine, della protezione civile e del 118.
Dalla prossima primavera Sibari avrà un proprio presidio operativo che si insedierà nell’immobile di contrada Bruscate Piccola, bene confiscato al defunto Giuseppe Cirillo, boss incontrastato della malavita della Sibaritide fino ai primi anni novanta.
Nel corso della conferenza stampa, i vertici della Guardia di Finanza hanno comunicato che la struttura che accoglierà la Compagnia sibarita sarà anche dotata di un eliporto a servizio delle forze dell’ordine, della protezione civile e del 118.
13 gennaio 2009
GENTE DI CALABRIA MOBILITIAMOCI!
Pubblico, e sottoscro, l’invito ricevuto dal Coordinamento dei collettivi universitari inerente al sit-in che si terrà giovedì 15 gennaio nel piazzale antistante l'Aula Magna dell'Unical alle ore 9:00.
Il 15 gennaio il presidente della Repubblica Napolitano sarà in Calabria per l'apertura dell'anno accademico dell'Unical a Cosenza e a Reggio per una visita istituzionale. Sarà accolto dall'intero corpo dirigente e politico di questa regione, da quegli stessi uomini e donne responsabili, a diversi livelli, dell'impoverimento della popolazione calabrese tramite il saccheggio sistematico e reiterato delle risorse destinate allo sviluppo di questa regione per trarne profitto personale e clientelare e della tanto declamata (ma mai contrastata realmente) "fuga di cervelli" (e braccia).
Ci sarebbe piaciuto vedere il Presidente al fianco delle tante, troppe, "vittime da 488", vicino alle vittime della Why Not, della Polti, della Marlene e così via. Per non parlare della vittime delle banche che ad oggi rappresentano una larga fetta della popolazione, non solo al sud, attanagliata dentro una morsa che non ha alcuna via d'uscita legale. E ancora ci sarebbe piaciuto vedere il Presidente della Repubblica, che da mandato rappresenta il Garante della Costituzione, difendere il diritto allo studio, alla salute, al lavoro, alla libertà e tutti quegli altri diritti costituzionalmente garantiti e costantemente violati. Migliaia di studenti, docenti e famiglie di ogni ordine e grado, hanno manifestato la loro contrarietà alla definitiva privatizzazione del sistema scolastico e sono rimasti inascoltati facendo passare sulle loro teste uno dei provvedimenti più antidemocratici che siano stati prodotti dal governo italiano dal secondo dopoguerra in poi. Da osservatori attenti alle dinamiche che segnano inesorabilmente la quotidianità e, soprattutto, da destinatari di politiche scellerate che hanno caratterizzato tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 60 anni non possiamo non riconoscere il preciso disegno che chi abita le stanze del potere sta tracciando per tutto il sud. Mantenere uno stato di bisogno tale da non dare più la possibilità di poter scegliere il proprio fututro e nello stesso tempo utilizzare la favola del mezzogiorno sottosviluppato per destinare immense risorse da saccheggiare. Possibilmente dovremmo rimanere ignoranti così da essere più facilmente ricattabili e arruolabili. Poco importa se nell'esercito italiano o nella ndrangheta calabrese, il colore del sangue versato è uguale come uguali sono le motivazioni: imporre il proprio potere, la propria legge e la propria superiorità militare ed economica.
Ma non tutti sono disponibili a far parte di qualche carrozzone clientelare che toglie risorse vitali appannaggio di pochi eletti e lacchè che preferiscono arraffare quanto più possono quando sono di mano. Abbiamo visto così lo "sviluppo del settore tecnologico" attraccare al porto di una qualsiasi località turistica del tirreno mentre uomini e donne che hanno creduto in una chance si ritrovano a toccare il fondo con i propri sogni infranti. Così come si è data la possibilità ad imprenditori senza scrupoli servirsi delle leggi obiettivo per aprire al sud le loro "fabbriche dei sogni" salvo poi risvegliarsi e trovare cattedrali nel deserto di cemento tutt'intorno senza nessuna possibilità futura diversa dalla valigia dietro l'uscio.
Le soglie di povertà e disperazione sono state superate da parecchio. Ci sono fatti che, volendo, sono sotto gli occhi di tutti salvo poi farseli tappare da un paio di biglietti verdi. Non c'è bisogno che siano i magistrati (che colpiscono o si coprono a vicenda a seconda di quale parte fischia il vento...) a dircelo. È ora di dire basta!. Perchè bisogna continuare a garantire poltrone e privilegi di ogni genere a chi poi tutto fa tranne che pensare al bene della propria terra e della sua gente? Non ci si può più accontentare del famoso piatto di lenticchie con la speranza che "poi se mi eleggono ti sistemo". Se non ve ne foste ancora accorti l'Argentina è dietro l'angolo. Anche li si è cominciato con le privatizzazioni e si è finito col cancellare anche il diritto al pane a larghe fette di popolazione. Se il Presidente della Repubblica ancora svolge la sua funzione di Garante dia un segno tangibile e noi l'accompagneremo molto volentieri a visitare ad esempio alcune case popolari site a poche centinaia di metri dall'aula magna ultimate da circa 10 anni e mai abitate (se si esclude un breve periodo in cui furono occupate da 7 nuclei familiari con bambini al seguito e senza il dignitoso alloggio previsto dalla costituzione, sfrattati all'alba da solerti tutori dell'ordine e della legalità). Ma poi, e qui vorremmo una risposta, e non in politichese, è più illegale occupare una casa pubblica o lasciare che uomini donne e bambini, vivano in case pericolanti? E' più illegale bombardare popolazioni inermi o lottare per la pace? E' più illegale battersi per i propri diritti o reprimere e criminalizzare chi lo fa?
Ritornando ad essere osservatori attenti riconosciamo in questi soprusi la sospensione dello Stato di Diritto e della Costituzione. Oppure è stata già cancellata e non ce ne siamo accorti?
Quello che noi chiediamo è l'impiego mirato delle risorse verso interventi necessari e diretti alla popolazione e non mega opere inutili che creano solo danni ambientali irreparabili e dannosi alla salute (leggi ponte sullo stretto, inceneritori, discariche etc.). Chiediamo servizi pubblici garantiti e non privatizzati e precari. Se tutti i fondi destinati al mezzogiorno negli ultimi 40 anni fossero stati dati direttamente alla popolazione sotto forma di reddito, servizi ed interventi eco-compatibili oggi non staremmo quà a parlare di povertà, disoccupazione, di servizi che chiudono, di città costruite su scorie nucleari, di malasanità, di discariche che scoppiano e città sporche (e l'elenco è ancora molto lungo). Chiediamo, inoltre, le dimissioni della classe politica e dirigente calabrese che ha saccheggiato, svenduto e depauperato la nostra terra, il nostro futuro, i nostri diritti.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare assieme ai coordinamento dei collettivi universitari al sit-in che si terrà giovedì 15 gennaio nel piazzale antistante l'aula magna dell'Unical alle ore 9.00
C.P.O.A. Rialzo
Il 15 gennaio il presidente della Repubblica Napolitano sarà in Calabria per l'apertura dell'anno accademico dell'Unical a Cosenza e a Reggio per una visita istituzionale. Sarà accolto dall'intero corpo dirigente e politico di questa regione, da quegli stessi uomini e donne responsabili, a diversi livelli, dell'impoverimento della popolazione calabrese tramite il saccheggio sistematico e reiterato delle risorse destinate allo sviluppo di questa regione per trarne profitto personale e clientelare e della tanto declamata (ma mai contrastata realmente) "fuga di cervelli" (e braccia).
Ci sarebbe piaciuto vedere il Presidente al fianco delle tante, troppe, "vittime da 488", vicino alle vittime della Why Not, della Polti, della Marlene e così via. Per non parlare della vittime delle banche che ad oggi rappresentano una larga fetta della popolazione, non solo al sud, attanagliata dentro una morsa che non ha alcuna via d'uscita legale. E ancora ci sarebbe piaciuto vedere il Presidente della Repubblica, che da mandato rappresenta il Garante della Costituzione, difendere il diritto allo studio, alla salute, al lavoro, alla libertà e tutti quegli altri diritti costituzionalmente garantiti e costantemente violati. Migliaia di studenti, docenti e famiglie di ogni ordine e grado, hanno manifestato la loro contrarietà alla definitiva privatizzazione del sistema scolastico e sono rimasti inascoltati facendo passare sulle loro teste uno dei provvedimenti più antidemocratici che siano stati prodotti dal governo italiano dal secondo dopoguerra in poi. Da osservatori attenti alle dinamiche che segnano inesorabilmente la quotidianità e, soprattutto, da destinatari di politiche scellerate che hanno caratterizzato tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi 60 anni non possiamo non riconoscere il preciso disegno che chi abita le stanze del potere sta tracciando per tutto il sud. Mantenere uno stato di bisogno tale da non dare più la possibilità di poter scegliere il proprio fututro e nello stesso tempo utilizzare la favola del mezzogiorno sottosviluppato per destinare immense risorse da saccheggiare. Possibilmente dovremmo rimanere ignoranti così da essere più facilmente ricattabili e arruolabili. Poco importa se nell'esercito italiano o nella ndrangheta calabrese, il colore del sangue versato è uguale come uguali sono le motivazioni: imporre il proprio potere, la propria legge e la propria superiorità militare ed economica.
Ma non tutti sono disponibili a far parte di qualche carrozzone clientelare che toglie risorse vitali appannaggio di pochi eletti e lacchè che preferiscono arraffare quanto più possono quando sono di mano. Abbiamo visto così lo "sviluppo del settore tecnologico" attraccare al porto di una qualsiasi località turistica del tirreno mentre uomini e donne che hanno creduto in una chance si ritrovano a toccare il fondo con i propri sogni infranti. Così come si è data la possibilità ad imprenditori senza scrupoli servirsi delle leggi obiettivo per aprire al sud le loro "fabbriche dei sogni" salvo poi risvegliarsi e trovare cattedrali nel deserto di cemento tutt'intorno senza nessuna possibilità futura diversa dalla valigia dietro l'uscio.
Le soglie di povertà e disperazione sono state superate da parecchio. Ci sono fatti che, volendo, sono sotto gli occhi di tutti salvo poi farseli tappare da un paio di biglietti verdi. Non c'è bisogno che siano i magistrati (che colpiscono o si coprono a vicenda a seconda di quale parte fischia il vento...) a dircelo. È ora di dire basta!. Perchè bisogna continuare a garantire poltrone e privilegi di ogni genere a chi poi tutto fa tranne che pensare al bene della propria terra e della sua gente? Non ci si può più accontentare del famoso piatto di lenticchie con la speranza che "poi se mi eleggono ti sistemo". Se non ve ne foste ancora accorti l'Argentina è dietro l'angolo. Anche li si è cominciato con le privatizzazioni e si è finito col cancellare anche il diritto al pane a larghe fette di popolazione. Se il Presidente della Repubblica ancora svolge la sua funzione di Garante dia un segno tangibile e noi l'accompagneremo molto volentieri a visitare ad esempio alcune case popolari site a poche centinaia di metri dall'aula magna ultimate da circa 10 anni e mai abitate (se si esclude un breve periodo in cui furono occupate da 7 nuclei familiari con bambini al seguito e senza il dignitoso alloggio previsto dalla costituzione, sfrattati all'alba da solerti tutori dell'ordine e della legalità). Ma poi, e qui vorremmo una risposta, e non in politichese, è più illegale occupare una casa pubblica o lasciare che uomini donne e bambini, vivano in case pericolanti? E' più illegale bombardare popolazioni inermi o lottare per la pace? E' più illegale battersi per i propri diritti o reprimere e criminalizzare chi lo fa?
Ritornando ad essere osservatori attenti riconosciamo in questi soprusi la sospensione dello Stato di Diritto e della Costituzione. Oppure è stata già cancellata e non ce ne siamo accorti?
Quello che noi chiediamo è l'impiego mirato delle risorse verso interventi necessari e diretti alla popolazione e non mega opere inutili che creano solo danni ambientali irreparabili e dannosi alla salute (leggi ponte sullo stretto, inceneritori, discariche etc.). Chiediamo servizi pubblici garantiti e non privatizzati e precari. Se tutti i fondi destinati al mezzogiorno negli ultimi 40 anni fossero stati dati direttamente alla popolazione sotto forma di reddito, servizi ed interventi eco-compatibili oggi non staremmo quà a parlare di povertà, disoccupazione, di servizi che chiudono, di città costruite su scorie nucleari, di malasanità, di discariche che scoppiano e città sporche (e l'elenco è ancora molto lungo). Chiediamo, inoltre, le dimissioni della classe politica e dirigente calabrese che ha saccheggiato, svenduto e depauperato la nostra terra, il nostro futuro, i nostri diritti.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare assieme ai coordinamento dei collettivi universitari al sit-in che si terrà giovedì 15 gennaio nel piazzale antistante l'aula magna dell'Unical alle ore 9.00
C.P.O.A. Rialzo
12 gennaio 2009
IL PRESIDENTE NAPOLITANO VISITA L’UNICAL.
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, parteciperà il prossimo 15 gennaio all’inaugurazione del nuovo anno accademico e alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna al Prof. Beniamino Andreatta. La visita del Presidente al Campus dell’Ateneo di Arcavacata di Rende onora l’Università e tutta la Calabria. Questa è la terza volta, dopo Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi, che un Presidente della Repubblica viene ospitato ad Arcavacata, ma la prima, da parte di un Capo dello Stato all’inaugurazione dell’anno accademico.
6 gennaio 2009
“IL NASTRO DI SIBARI”…PISTA CICLABILE!
Il “NASTRO DI SIBARI” è la pista ciclabile/itinerario naturalistico di collegamento tra i Laghi, la Marina e prosegue fino ad attraversare il canale di Bruscate.
Per la realizzazione dell’opera, deliberata dall’attuale giunta comunale e appaltata a fine aprile del 2007, erano stati previsti 180 giorni.
La pista ciclabile, ad oltre un anno dall’inizio dei lavori, non è ancora ultimata.
C'è da chiedersi se riusciremo a farci la nostra pedalata inaugurale prima dell’inizio della prossima estate.
Intanto, c'è gia qualcuno che la utilizza!
Per la realizzazione dell’opera, deliberata dall’attuale giunta comunale e appaltata a fine aprile del 2007, erano stati previsti 180 giorni.
La pista ciclabile, ad oltre un anno dall’inizio dei lavori, non è ancora ultimata.
C'è da chiedersi se riusciremo a farci la nostra pedalata inaugurale prima dell’inizio della prossima estate.
Intanto, c'è gia qualcuno che la utilizza!
4 gennaio 2009
UN PAIO DI ORE DI PIOGGIA BATTENTE: A SIBARI STRADE SOMMERSE DALL'ACQUA PIOVANA E IMPERCORRIBILI
Ieri mattina, dopo un paio di ore di pioggia battente, la zona del Centro Servizi di Sibari si è ritrovata con le strade sommerse dall'acqua piovana.
In particolare Via Alcistene, nel tratto antistante l’ufficio postale, risultava ridotta a un vero e proprio acquitrino.
Ma la pioggia ha creato non poche difficoltà anche ai residenti di Via Zanotti, mentre passanti e automobilisti hanno avuto seri disagi nel percorrere Via Dell’Olimpo nel tratto antistante la delegazione municipale.
Le precipitazioni creano sempre tante difficoltà ai cittadini di Sibari che, comunque, continuano a pagare, chi li amministra, anche per ”mantenere integre le strade”.
Finora non è stato così. Perché?
In particolare Via Alcistene, nel tratto antistante l’ufficio postale, risultava ridotta a un vero e proprio acquitrino.
Ma la pioggia ha creato non poche difficoltà anche ai residenti di Via Zanotti, mentre passanti e automobilisti hanno avuto seri disagi nel percorrere Via Dell’Olimpo nel tratto antistante la delegazione municipale.
Le precipitazioni creano sempre tante difficoltà ai cittadini di Sibari che, comunque, continuano a pagare, chi li amministra, anche per ”mantenere integre le strade”.
Finora non è stato così. Perché?
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