Ogni volta che parla della Sorical, l’assessore Incarnato tiene a sottolineare che questa società è un’eredità della Giunta precedente, ma che oggi è importante confrontarsi con essa per far fronte ai problemi dell’approvvigionamento idrico in Calabria. Certamente è intenzione di Incarnato far sì che questo confronto sia trasparente e conduca a risultati
ben definiti.
Apprendiamo dalla stampa che il piano quinquennale di investimenti 2004-2009 è
quasi completato e già ci si proietta al futuro, con la proposta di un unico Ato regionale. Dunque, in un’ottica di chiarezza, non sarebbe opportuno riferire ai cittadini calabresi cosa è stato fatto in questo quinquennio? E con quali soldi?
La Sorical appartiene per il 53,5% alla Regione e per il 46.5% alla Veolia, la multinazionale francese che ha impiantato in Calabria un ricco business sulle questioni ambientali (guarda caso gestisce anche l’inceneritore di Gioia).
Oltre ad ascoltare le lamentazioni circa i ritardi nei pagamenti da parte dei
Comuni, ed oltre a leggere di svariati milioni di denari pubblici stanziati in
questi anni, è lecito conoscere l’entità degli investimenti privati?
Pochini, a quanto pare da qualche dichiarazione dello stesso Incarnato.
E per il futuro, cosa si prevede? Che ne sarà ad esempio dell’Abatemarco, questione ancora irrisolta dopo il primo quinquennio, il cui tracciato dalle parti di Malvito percorre svariati chilometri in terreni irrimediabilmente in frana? Chi metterà i soldi?
Ed infine, per la questione dell’Ato unico, come superare l’attuale frammentazione? Non si prospetterà un nuovo regalo al privato di turno (magari sempre lo stesso)?
In questo caso l’assessore Incarnato non solo non terrebbe conto delle oltre 15000 firme raccolte solo un anno fa per avere l'acqua pubblica in Calabria, ma non potrebbe nemmeno più parlare di eredità di Giunte precedenti...
Fonte: www.difendiamolacalabria.org
Se desideri segnalare notizie, argomenti e/o iniziative, inviare critiche e quanto altro ritieni utile far conoscere a noi e agli amici del blog, contattaci
24 febbraio 2009
23 febbraio 2009
BERLUSCONI: VIA ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA PUBBLICA.
Mentre nel Paese imperversano discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio al cane, sui graffiti, sulla Englaro, mentre si parla solo di cronaca distorcendo la realtà e le menti della gente con discorsi vuoti e privi di fondamento su droghe, eutanasia, fanta-economia utilizzando ad arte dati e numeri in modo improprio, etc, il Parlamento ha votato nel frattempo diversi decreti e de-cretini che stanno distruggendo e trasformando la democrazia in un regime totalitario, gestito da mafiosi, corrotti, P2isti e similfascisti.
Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica (…varie lobby e lobbettine si stanno già formando o sono già presenti!).
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la "Veolia" (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, "Veolia" manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.
Fonte: ReteCosenza mailing list
Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica (…varie lobby e lobbettine si stanno già formando o sono già presenti!).
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la "Veolia" (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, "Veolia" manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.
Acqua in bocca.
Fonte: ReteCosenza mailing list
21 febbraio 2009
“COME UN UOMO SULLA TERRA”: LA VOCE DEI MIGRANTI AFRICANI.
Questa sera alla Casa delle Culture di Cosenza, alle ore 18:00, gli amici di Radio Ciroma e FiloRosso organizzano la proiezione del film “COME UN UOMO SULLA TERRA”, di Andrea Segre, Riccardo Biadena e Dagmawi Yimer.
Dal 2003 Italia ed Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani. Ma cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perché tutti fingono di non saperlo?
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
Alla proiezione del film parteciperà anche il regista Andrea Segre.
Un certo tipo di cinema dona, non vende, e dà voce.
Dal 2003 Italia ed Europa chiedono alla Libia di fermare i migranti africani. Ma cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perché tutti fingono di non saperlo?
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
Alla proiezione del film parteciperà anche il regista Andrea Segre.
Un certo tipo di cinema dona, non vende, e dà voce.
20 febbraio 2009
VALUTIAMO L’OPERATO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASSANO IONIO.
Tra qualche mese torneremo alle urne per eleggere la nuova Amministrazione Comunale.
Nel frattempo potete dare il vostro voto sull'uscente Amministrazione rispondendo a questa domanda semplicissima: “Secondo Voi l’Amministrazione Comunale di Cassano Ionio ha operato bene?"
Votate e lasciate eventuali commenti.
Nel frattempo potete dare il vostro voto sull'uscente Amministrazione rispondendo a questa domanda semplicissima: “Secondo Voi l’Amministrazione Comunale di Cassano Ionio ha operato bene?"
Votate e lasciate eventuali commenti.
19 febbraio 2009
MOBILITIAMOCI: GIÙ LE MANI DAI BRONZI DI RIACE
Ieri mi sono iscritto al gruppo “Giù le mani dai bronzi di Riace”. Il gruppo, che conta già oltre 8.500 membri, fino ad oggi ha inviato più di 700 email al sindaco di Reggio Calabria perché non faccia spostare i Bronzi dal museo reggino.
Nel comunicato di adesione al gruppo è scritto: “Per Berlusconi i Bronzi di Riace sono una fissa. Già al G8 di Genova voleva clonarli per portarli lì. Poi la cosa non gli riuscì grazie ad una vasta mobilitazione in Calabria che costrinse Chiaravalloti a dire di no. Ed anche una sentenza del TAR sconfessò l'operazione. Adesso Berlusconi ci riprova e vorrebbe spostare i Bronzi, in originale, e portarseli alla Maddalena per il prossimo G8. Berlusconi ancora non ha capito che i Bronzi di Riace non sono dei giocattoli da far vedere come se fossero semplici oggetti. Se vuole far vedere i Bronzi ai capi di stato del G8, affitti degli elicotteri e li porti tutti a Reggio Calabria."
Il gruppo ha intenzione di organizzare azioni clamorose e confida molto sulla mobilitazione di tutti i calabresi, non solo dei reggini, perché l’operazione berlusconiana non avvenga.
"La Calabria sta letteralmente morendo - ha dichiarato Francesco Cirillo, il fondatore del gruppo - per le continue frane che stanno spopolando interi paesi, per l'autostrada interrotta e continuamente in pericolo di crolli, per l'erosione costiera che sta devastando le coste, per la forza della ndrangheta che uccide giorno per giorno. Il nostro governo, invece di mettere la questione Calabria all'ordine del giorno per trovare soluzioni compatibili con le popolazioni sempre più impoverite, non trova di meglio che proporre una nuova spoliazione dei nostri beni culturali già di per se abbandonati e ridotti al lumicino. Perché non prende la Pietà di Michelangelo o il Davide di Donatello? Perché proprio i Bronzi di Riace che sono l'unico simbolo positivo di una Regione ridotta alla fame".
Iscrivetevi e mobilitiamoci!
Vai al gruppo
Nel comunicato di adesione al gruppo è scritto: “Per Berlusconi i Bronzi di Riace sono una fissa. Già al G8 di Genova voleva clonarli per portarli lì. Poi la cosa non gli riuscì grazie ad una vasta mobilitazione in Calabria che costrinse Chiaravalloti a dire di no. Ed anche una sentenza del TAR sconfessò l'operazione. Adesso Berlusconi ci riprova e vorrebbe spostare i Bronzi, in originale, e portarseli alla Maddalena per il prossimo G8. Berlusconi ancora non ha capito che i Bronzi di Riace non sono dei giocattoli da far vedere come se fossero semplici oggetti. Se vuole far vedere i Bronzi ai capi di stato del G8, affitti degli elicotteri e li porti tutti a Reggio Calabria."
Il gruppo ha intenzione di organizzare azioni clamorose e confida molto sulla mobilitazione di tutti i calabresi, non solo dei reggini, perché l’operazione berlusconiana non avvenga.
"La Calabria sta letteralmente morendo - ha dichiarato Francesco Cirillo, il fondatore del gruppo - per le continue frane che stanno spopolando interi paesi, per l'autostrada interrotta e continuamente in pericolo di crolli, per l'erosione costiera che sta devastando le coste, per la forza della ndrangheta che uccide giorno per giorno. Il nostro governo, invece di mettere la questione Calabria all'ordine del giorno per trovare soluzioni compatibili con le popolazioni sempre più impoverite, non trova di meglio che proporre una nuova spoliazione dei nostri beni culturali già di per se abbandonati e ridotti al lumicino. Perché non prende la Pietà di Michelangelo o il Davide di Donatello? Perché proprio i Bronzi di Riace che sono l'unico simbolo positivo di una Regione ridotta alla fame".
Iscrivetevi e mobilitiamoci!
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17 febbraio 2009
CONTRO INCENERITORI E DISCARICHE!
Il Movimento campano per Rifiuti Zero e la Rete italiana Rifiuti Zero
ospitano
ZWIA 09 5° INCONTRO INTERNAZIONALE “RIFIUTI ZERO”.
18/21 Febbraio 2009 Napoli
c/o istituto casanova piazzetta casanova, 4 (via s. sebastiano)
Promosso da Zwia Zero Waste International Alliance e
Gaia Alliance For Incenerators Alternative
Per 4 giorni esperti, tecnici, comitati ed istituzioni di tutto il mondo si confronteranno sulla questione rifiuti, sulla nocività e l’irrazionalità di discariche ed inceneritori, sulle alternative
virtuose realizzate in giro per il mondo, su come rafforzare la battaglia a livello mondiale per “Rifiuti Zero” nel rispetto della salute dell’ambiente e di un diverso modello di sviluppo svincolato
dagli interessi di politici, banche ed industriali.
Una grande opportunità per dimostrare che un altro modo è possibile per uscire definitivamente da un’emergenza che continua ad avvelenare territori, salute e democrazia.
L’accesso al convegno internazionale è possibile previa iscrizione gratuita inviando un'email a: ambientefuturo@interfree.it
AGRICOLTURA - AUTONOMIA - SOVRANITÀ ALIMENTARE
16 febbraio 2009
SULLA RIATTIVAZIONE DELLA CENTRALE ENEL DEL MERCURE
La riattivazione della Centrale ENEL del Mercure è stato l’argomento dominante della serata elettorale del Presidente della Provincia di Cosenza, Oliverio, e del Consigliere del PRC, Diana, a Laino Borgo. Dopo l’introduzione della serata da parte del sindaco Caterini, infatti, un buon numero di esponenti del Forum delle Associazioni che si oppongono al progetto dell’ENEL sono entrati ordinatamente in sala, con cartelli che denunciavano l’aggressione al territorio ed alle popolazioni della Valle del Mercure, rappresentato dalla richiesta di riattivazione della Centrale. I manifestanti hanno chiesto la parola e spiegato le loro ragioni, denunciando, ancora una volta, l’atteggiamento dell’ENEL, sempre più padronale e arrogante, e illustrando i motivi, non solo di opportunità, ma anche di legge, che rendono irricevibile la richiesta di riattivazione della Centrale. Nella replica, il presidente Oliverio ha mostrato, purtroppo, una conoscenza solo approssimativa della vicenda, che pure vede da anni impegnate Associazioni e Comitati nella difesa del territorio del Parco Nazionale del Pollino, vincolato, per di più, anche dalla presenza di una Zona di Protezione Speciale (ZPS), tutelata dalla normativa europea oltre che nazionale. Il successivo intervento del sindaco Caterini, è parso in evidente dissonanza con quello del Presidente della Provincia, soprattutto riguardo alle responsabilità degli organi tecnici provinciali e alle possibili violazioni di legge legate all’iter autorizzativo. Nessuna posizione è stata espressa, invece, dal Consigliere Diana. La serata si è conclusa con il frettoloso allontanarsi dei relatori, per ulteriori impegni.
Fonte: COMUNICATO STAMPA del Forum delle Associazioni e Comitati contro la riattivazione della Centrale ENEL della Valle del Mercure - Laino Borgo 12-02-2009
Fonte: COMUNICATO STAMPA del Forum delle Associazioni e Comitati contro la riattivazione della Centrale ENEL della Valle del Mercure - Laino Borgo 12-02-2009
10 febbraio 2009
10 FEBBRAIO: GIORNATA DEL RICORDO DELLE FOIBE
Le foibe rappresentano una delle inguaribili ferite nella memoria e nella coscienza di molti italiani. Il 10 febbraio è il giorno della memoria dedicato al ricordo tragico delle Foibe, le "fosse" dove migliaia di italiani furono gettati dalle truppe titoiste.
Leggi l’articolo
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8 febbraio 2009
OBBLIGO DI RETTIFICA, NUOVO PERICOLO PER LA LIBERTÀ DEI BLOG.
Anche i siti Internet personali potrebbero essere sottoposti all'obbligo di rettifica delle informazioni potenzialmente lesive per i soggetti coinvolti, "da pubblicarsi entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono".
Un nuovo spauracchio per l'informazione alternativa, che sarebbe posta in posizione equiparabile agli organi professionali tradizionali, la cui regolamentazione è in discussione. Alla Commissione Giustizia della Camera riprende l'esame del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, che riguarderà anche l'ambito dell'editoria.
Secondo l'avvocato Guido Scorza, da tempo impegnato nella battaglia per la libertà di Internet, la stessa normativa applicata ai commenti, alle opinioni e alle discussioni che animano i blog in Rete ne limiterebbe fortemente la libera espressione.
Nonostante qualche tempo fa sia già stata avanzata una proposta "salvablog" per correggere l'obbligo di registrazione per comunità virtuali e siti amatoriali, il rischio di un'autocensura incombe ancora. Anche in questo caso, le multe previste per l'inadempienza sembrano, infatti, sproporzionate rispetto alla natura priva di ufficialità di tali pubblicazioni.
Fonte: www.lastampa.it
Un nuovo spauracchio per l'informazione alternativa, che sarebbe posta in posizione equiparabile agli organi professionali tradizionali, la cui regolamentazione è in discussione. Alla Commissione Giustizia della Camera riprende l'esame del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali, che riguarderà anche l'ambito dell'editoria.
Secondo l'avvocato Guido Scorza, da tempo impegnato nella battaglia per la libertà di Internet, la stessa normativa applicata ai commenti, alle opinioni e alle discussioni che animano i blog in Rete ne limiterebbe fortemente la libera espressione.
Nonostante qualche tempo fa sia già stata avanzata una proposta "salvablog" per correggere l'obbligo di registrazione per comunità virtuali e siti amatoriali, il rischio di un'autocensura incombe ancora. Anche in questo caso, le multe previste per l'inadempienza sembrano, infatti, sproporzionate rispetto alla natura priva di ufficialità di tali pubblicazioni.
Fonte: www.lastampa.it
3 febbraio 2009
NO ALLA CENTRALE DEL MERCURE
2 febbraio 2009
VOI CON CHI STATE?
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno saremo tutti più sicuri, la nostra vita, quella dei nostri figli, quella dei nostri vicini di casa sarà più tutelata. Il 3 febbraio il parlamento approverà il pacchetto sicurezza: qualche legge nuova e qualche sistematina alla vecchie e il gioco è fatto.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno sarà buttato fuori casa, privato della residenza e quindi non potrà avere un medico né mandare i figli a scuola. Ai poveri, ai senza casa, a chi occupa viene negata l'iscrizione all'anagrafe se il posto dove vivono non ha idoneità abitativa.
Ma non preoccupatevi: al ministero dell'Interno costituiranno un registro per schedare tutti i senza casa. Quando l'inverno ne inghiottirà uno cancelleranno il nome dall'elenco.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno quel ragazzo che incontrate ogni giorno al bar sparirà: verrà portato in una galera che si chiama Centro di Identificazione e Espulsione, un CIE, ieri si chiamava CPT ma la sostanza è la stessa: una galera per senza documenti. Con la nuova legge potranno tenercelo sino a
un anno e mezzo e poi deportarlo in un paese dove non può e non vuole più vivere.
Sino a qualche mese fa faceva il muratore: è venuta la crisi e l'hanno lasciato a casa. Senza lavoro niente documenti e senza documenti si piomba nel limbo dell'illegalità, perché l'immigrato senza carte che non accetta l'espulsione sarà considerato un delinquente. No, di più, perché se un immigrato commette un reato gli verrà data una pena più alta. La legge, è scritto nei tribunali, è uguale per tutti. Meno i poveri.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno per potersi sposare o rifare le carte dovrà pagare ben 200 euro: una tassa speciale per gente speciale, gli immigrati. Chi sperava di poter finalmente vivere con i propri familiari rimasti al paese dovrà aspettare ancora, perché farli venire qui sarà più difficile. Meno male che questo governo ogni giorno si sciacqua la bocca con il valore della famiglia.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno starà male nell'androne di una casa, dietro ad un albero dei giardinetti, nascosto dentro una vecchia auto. Forse morirà. Niente cure o medicine per i senza documenti, perché i medici saranno obbligati a denunciare i pazienti che non li hanno.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno un vostro amico sarà portato in questura perché ha detto la propria scrivendo su un muro: in un paese dove pochi potenti hanno in mano giornali, televisioni, radio usandoli a proprio vantaggio chi cercherà la propria libertà con una bomboletta sarà perseguito dalla
legge.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno costerà caro occupare una casa o mettere un banchetto su un marciapiede, perché verranno inasprite le pene per chi occupa edifici o il suolo pubblico. Chi si prende uno stabile abbandonato perché non può permettersi di pagare, chi mette un banchetto per vendere qualcosa sarà considerato un criminale.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno si incazzerà per tutto questo e dirà la propria in modo troppo vivace su un giudice, un poliziotto, un vigile, un parlamentare, un ministro. Niente paura, tutto è sotto controllo: sino a tre anni di galera a chi ha la lingua troppo tagliente.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno vi sentirete più sicuri? Il pacchetto sicurezza è un altro passo verso un diritto diseguale, in cui non conta quello che fai ma quello che sei. È il presupposto di ogni legge
razzista. È il presupposto di ogni stato di polizia. Nel mirino i migranti, i poveri, i senza casa e chiunque si opponga all'ingiustizia e alla discriminazione.
In questi mesi e giorni da Castelvolturno a Milano, da Lampedusa a Massa a Torino immigrati e rifugiati sono scesi in strada contro uno Stato che divide la gente in uomini e no.
Voi con chi state?
Tra qualche giorno saremo tutti più sicuri, la nostra vita, quella dei nostri figli, quella dei nostri vicini di casa sarà più tutelata. Il 3 febbraio il parlamento approverà il pacchetto sicurezza: qualche legge nuova e qualche sistematina alla vecchie e il gioco è fatto.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno sarà buttato fuori casa, privato della residenza e quindi non potrà avere un medico né mandare i figli a scuola. Ai poveri, ai senza casa, a chi occupa viene negata l'iscrizione all'anagrafe se il posto dove vivono non ha idoneità abitativa.
Ma non preoccupatevi: al ministero dell'Interno costituiranno un registro per schedare tutti i senza casa. Quando l'inverno ne inghiottirà uno cancelleranno il nome dall'elenco.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno quel ragazzo che incontrate ogni giorno al bar sparirà: verrà portato in una galera che si chiama Centro di Identificazione e Espulsione, un CIE, ieri si chiamava CPT ma la sostanza è la stessa: una galera per senza documenti. Con la nuova legge potranno tenercelo sino a
un anno e mezzo e poi deportarlo in un paese dove non può e non vuole più vivere.
Sino a qualche mese fa faceva il muratore: è venuta la crisi e l'hanno lasciato a casa. Senza lavoro niente documenti e senza documenti si piomba nel limbo dell'illegalità, perché l'immigrato senza carte che non accetta l'espulsione sarà considerato un delinquente. No, di più, perché se un immigrato commette un reato gli verrà data una pena più alta. La legge, è scritto nei tribunali, è uguale per tutti. Meno i poveri.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno per potersi sposare o rifare le carte dovrà pagare ben 200 euro: una tassa speciale per gente speciale, gli immigrati. Chi sperava di poter finalmente vivere con i propri familiari rimasti al paese dovrà aspettare ancora, perché farli venire qui sarà più difficile. Meno male che questo governo ogni giorno si sciacqua la bocca con il valore della famiglia.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno starà male nell'androne di una casa, dietro ad un albero dei giardinetti, nascosto dentro una vecchia auto. Forse morirà. Niente cure o medicine per i senza documenti, perché i medici saranno obbligati a denunciare i pazienti che non li hanno.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno un vostro amico sarà portato in questura perché ha detto la propria scrivendo su un muro: in un paese dove pochi potenti hanno in mano giornali, televisioni, radio usandoli a proprio vantaggio chi cercherà la propria libertà con una bomboletta sarà perseguito dalla
legge.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno costerà caro occupare una casa o mettere un banchetto su un marciapiede, perché verranno inasprite le pene per chi occupa edifici o il suolo pubblico. Chi si prende uno stabile abbandonato perché non può permettersi di pagare, chi mette un banchetto per vendere qualcosa sarà considerato un criminale.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno si incazzerà per tutto questo e dirà la propria in modo troppo vivace su un giudice, un poliziotto, un vigile, un parlamentare, un ministro. Niente paura, tutto è sotto controllo: sino a tre anni di galera a chi ha la lingua troppo tagliente.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno vi sentirete più sicuri? Il pacchetto sicurezza è un altro passo verso un diritto diseguale, in cui non conta quello che fai ma quello che sei. È il presupposto di ogni legge
razzista. È il presupposto di ogni stato di polizia. Nel mirino i migranti, i poveri, i senza casa e chiunque si opponga all'ingiustizia e alla discriminazione.
In questi mesi e giorni da Castelvolturno a Milano, da Lampedusa a Massa a Torino immigrati e rifugiati sono scesi in strada contro uno Stato che divide la gente in uomini e no.
Voi con chi state?
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