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Sito denuclearizzato

24 febbraio 2009

ACQUA: LA REGIONE CHE FÀ?

Ogni volta che parla della Sorical, l’assessore Incarnato tiene a sottolineare che questa società è un’eredità della Giunta precedente, ma che oggi è importante confrontarsi con essa per far fronte ai problemi dell’approvvigionamento idrico in Calabria. Certamente è intenzione di Incarnato far sì che questo confronto sia trasparente e conduca a risultati
ben definiti.
Apprendiamo dalla stampa che il piano quinquennale di investimenti 2004-2009 è
quasi completato e già ci si proietta al futuro, con la proposta di un unico Ato regionale. Dunque, in un’ottica di chiarezza, non sarebbe opportuno riferire ai cittadini calabresi cosa è stato fatto in questo quinquennio? E con quali soldi?
La Sorical appartiene per il 53,5% alla Regione e per il 46.5% alla Veolia, la multinazionale francese che ha impiantato in Calabria un ricco business sulle questioni ambientali (guarda caso gestisce anche l’inceneritore di Gioia).
Oltre ad ascoltare le lamentazioni circa i ritardi nei pagamenti da parte dei
Comuni, ed oltre a leggere di svariati milioni di denari pubblici stanziati in
questi anni, è lecito conoscere l’entità degli investimenti privati?
Pochini, a quanto pare da qualche dichiarazione dello stesso Incarnato.
E per il futuro, cosa si prevede? Che ne sarà ad esempio dell’Abatemarco, questione ancora irrisolta dopo il primo quinquennio, il cui tracciato dalle parti di Malvito percorre svariati chilometri in terreni irrimediabilmente in frana? Chi metterà i soldi?
Ed infine, per la questione dell’Ato unico, come superare l’attuale frammentazione? Non si prospetterà un nuovo regalo al privato di turno (magari sempre lo stesso)?
In questo caso l’assessore Incarnato non solo non terrebbe conto delle oltre 15000 firme raccolte solo un anno fa per avere l'acqua pubblica in Calabria, ma non potrebbe nemmeno più parlare di eredità di Giunte precedenti...

Fonte: www.difendiamolacalabria.org