Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno saremo tutti più sicuri, la nostra vita, quella dei nostri figli, quella dei nostri vicini di casa sarà più tutelata. Il 3 febbraio il parlamento approverà il pacchetto sicurezza: qualche legge nuova e qualche sistematina alla vecchie e il gioco è fatto.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno sarà buttato fuori casa, privato della residenza e quindi non potrà avere un medico né mandare i figli a scuola. Ai poveri, ai senza casa, a chi occupa viene negata l'iscrizione all'anagrafe se il posto dove vivono non ha idoneità abitativa.
Ma non preoccupatevi: al ministero dell'Interno costituiranno un registro per schedare tutti i senza casa. Quando l'inverno ne inghiottirà uno cancelleranno il nome dall'elenco.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno quel ragazzo che incontrate ogni giorno al bar sparirà: verrà portato in una galera che si chiama Centro di Identificazione e Espulsione, un CIE, ieri si chiamava CPT ma la sostanza è la stessa: una galera per senza documenti. Con la nuova legge potranno tenercelo sino a
un anno e mezzo e poi deportarlo in un paese dove non può e non vuole più vivere.
Sino a qualche mese fa faceva il muratore: è venuta la crisi e l'hanno lasciato a casa. Senza lavoro niente documenti e senza documenti si piomba nel limbo dell'illegalità, perché l'immigrato senza carte che non accetta l'espulsione sarà considerato un delinquente. No, di più, perché se un immigrato commette un reato gli verrà data una pena più alta. La legge, è scritto nei tribunali, è uguale per tutti. Meno i poveri.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno per potersi sposare o rifare le carte dovrà pagare ben 200 euro: una tassa speciale per gente speciale, gli immigrati. Chi sperava di poter finalmente vivere con i propri familiari rimasti al paese dovrà aspettare ancora, perché farli venire qui sarà più difficile. Meno male che questo governo ogni giorno si sciacqua la bocca con il valore della famiglia.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno starà male nell'androne di una casa, dietro ad un albero dei giardinetti, nascosto dentro una vecchia auto. Forse morirà. Niente cure o medicine per i senza documenti, perché i medici saranno obbligati a denunciare i pazienti che non li hanno.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno un vostro amico sarà portato in questura perché ha detto la propria scrivendo su un muro: in un paese dove pochi potenti hanno in mano giornali, televisioni, radio usandoli a proprio vantaggio chi cercherà la propria libertà con una bomboletta sarà perseguito dalla
legge.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno costerà caro occupare una casa o mettere un banchetto su un marciapiede, perché verranno inasprite le pene per chi occupa edifici o il suolo pubblico. Chi si prende uno stabile abbandonato perché non può permettersi di pagare, chi mette un banchetto per vendere qualcosa sarà considerato un criminale.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno qualcuno si incazzerà per tutto questo e dirà la propria in modo troppo vivace su un giudice, un poliziotto, un vigile, un parlamentare, un ministro. Niente paura, tutto è sotto controllo: sino a tre anni di galera a chi ha la lingua troppo tagliente.
Fermatevi un minuto. Pensate.
Tra qualche giorno vi sentirete più sicuri? Il pacchetto sicurezza è un altro passo verso un diritto diseguale, in cui non conta quello che fai ma quello che sei. È il presupposto di ogni legge
razzista. È il presupposto di ogni stato di polizia. Nel mirino i migranti, i poveri, i senza casa e chiunque si opponga all'ingiustizia e alla discriminazione.
In questi mesi e giorni da Castelvolturno a Milano, da Lampedusa a Massa a Torino immigrati e rifugiati sono scesi in strada contro uno Stato che divide la gente in uomini e no.
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