Giovedì 26 marzo l’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco ha incontrato, presso gli uffici di Catanzaro, una nutrita rappresentanza di associazioni ambientaliste operanti nel territorio della provincia cosentina (Isde-Italia Medici per l’Ambiente, Pensieri Liberi Pollino, il Riccio Castrovillari, No alle Discariche Rende, Comitato Beni Comuni CS, Comitato no Inceneritore S. Lorenzo del Vallo, Ingegneria Senza Frontiere, Comitato RO.MO.RE, Lipu, Wwf e Forum Ambientalista Calabria).
La questione rifiuti è stata l’argomento principale dell’incontro: allo sconfortante quadro dipinto dall’assessore, che ha mostrato la propria delusione per l’impreparazione mostrata da molti Comuni nell’attivare una gestione efficiente e soprattutto per l’incapacità di utilizzare i fondi previsti per la raccolta differenziata “porta a porta” (ndr: i Comuni di Castrovillari, Montalto, Rende e Cosenza non hanno neanche partecipato all’ultimo bando regionale), le associazioni hanno risposto offrendo le proprie disponibilità e competenze per favorire una reale partecipazione dei cittadini ai processi decisionali relativi alla gestione dell’ambiente e del territorio (come del resto richiede la Normativa Europea). Le stesse associazioni hanno ribadito la loro contrarietà alla realizzazione di pericolose ed inutili soluzioni inceneritoriste che già i cittadini del cosentino hanno bocciato negli anni scorsi.
Si è deciso quindi di costituire un tavolo di studio, composto da rappresentanti dell’assessorato e dalle associazioni, al fine di trattare gli aspetti tecnico-organizzativi della gestione dei rifiuti nella provincia cosentina. Il tavolo si riunirà a breve e proporrà soluzioni operative che saranno recepite in atti ufficiali dell’assessorato.
Il confronto avviato tra l’assessore Greco e le associazioni ambientaliste del cosentino segna una nuova era: non solo dà luogo ad un importante precedente di partecipazione in Calabria, ma rappresenta anche un’ottima occasione in cui porre in evidenza le proposte dell’ambientalismo del fare (fare la differenziata, fare il riciclo, fare la riduzione dei rifiuti alla fonte), in contrapposizione ai politicanti del no (no ai fondi per la differenziata, no alla preservazione dei beni comuni, no alla tutela della salute dei cittadini).
Fonte: www.difendiamolacalabria.org
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30 marzo 2009
25 marzo 2009
DALLA CONTROINFORMAZIONE ALL'AGIRE COMUNICATIVO
23 marzo 2009
COMUNI ITALIANI E ENERGIE RINNOVABILI: IL BILANCIO DI LEGAMBIENTE
Alla fine del mese scorso a Roma Legambiente ha presentato il suo “Rapporto Comuni Rinnovabili”. Le cifre che emergono sono confortanti e confermano un cresciuto interesse verso nuove forme di energia.
Eccone alcune ricavate dal documento: in Italia, i Comuni che hanno installato sul proprio territorio almeno un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono 5.991, con un aumento di quasi il 100% rispetto all'anno scorso. Nel 2007 infatti i "comuni ecologici" erano solamente 3190.
Un numero alto, forse inimmaginabile qualche anno fa, ma che evidenzia come la questione dell'inquinamento e dello sviluppo sostenibile stia guadagnando una priorità sempre maggiore all'interno delle politiche del territorio da parte degli enti pubblici locali.
I comuni che hanno già abbracciato la causa dell'energie alternative godono di numerosi benefici. Se da un lato infatti sfruttare queste fonti energetiche permette ai comuni e alle famiglie di risparmiare molto denaro, dall'altro il guadagno si traduce in un ambiente più pulito innalzando di molto i livelli di qualità della vita.
Altro dato interessante emerso dal dossier di Legambiente è una significativa crescita della diffusio¬ne per tutte le fonti indistintamente, mostrando come le energie pulite possano rappresentare la migliore soluzione non solo per uscire dalle fonti fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici ma anche per rispondere alla crisi economica e per guar¬dare con un po' di ottimismo al futuro.
Viviamo in un territorio geograficamente molto eterogeneo, cosa che rende sfruttabili tutte le varie tipologie di fonti rinnovabili. L'Italia ha quindi tutte le carte in regola per essere protagonista di una rivoluzione energetica e ambientale.
I numeri e le esperienze del Rapporto forniscono una fotografia di come questa prospettiva potrebbe diventare realtà. La direzione è quella di valorizzare le risorse naturali (sole, vento, acqua, biomasse, sottosuolo) attraverso le più moderne tecnologie e una declinazione locale capace di creare lavoro e ricerca applicata.
Fonte: www.innovationforum.blogosfere.it
Eccone alcune ricavate dal documento: in Italia, i Comuni che hanno installato sul proprio territorio almeno un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono 5.991, con un aumento di quasi il 100% rispetto all'anno scorso. Nel 2007 infatti i "comuni ecologici" erano solamente 3190.
Un numero alto, forse inimmaginabile qualche anno fa, ma che evidenzia come la questione dell'inquinamento e dello sviluppo sostenibile stia guadagnando una priorità sempre maggiore all'interno delle politiche del territorio da parte degli enti pubblici locali.
I comuni che hanno già abbracciato la causa dell'energie alternative godono di numerosi benefici. Se da un lato infatti sfruttare queste fonti energetiche permette ai comuni e alle famiglie di risparmiare molto denaro, dall'altro il guadagno si traduce in un ambiente più pulito innalzando di molto i livelli di qualità della vita.
Altro dato interessante emerso dal dossier di Legambiente è una significativa crescita della diffusio¬ne per tutte le fonti indistintamente, mostrando come le energie pulite possano rappresentare la migliore soluzione non solo per uscire dalle fonti fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici ma anche per rispondere alla crisi economica e per guar¬dare con un po' di ottimismo al futuro.
Viviamo in un territorio geograficamente molto eterogeneo, cosa che rende sfruttabili tutte le varie tipologie di fonti rinnovabili. L'Italia ha quindi tutte le carte in regola per essere protagonista di una rivoluzione energetica e ambientale.
I numeri e le esperienze del Rapporto forniscono una fotografia di come questa prospettiva potrebbe diventare realtà. La direzione è quella di valorizzare le risorse naturali (sole, vento, acqua, biomasse, sottosuolo) attraverso le più moderne tecnologie e una declinazione locale capace di creare lavoro e ricerca applicata.
Fonte: www.innovationforum.blogosfere.it
22 marzo 2009
CYBERSQUATTING: RECORD DI SITI FALSI NEL 2008
La Fifa e Scarlett Johansson, ma anche l'università di Yale, Google e il BlackBerry: sono solo alcune delle ultime vittime del "cybersquatting", ovvero la registrazione di domini falsi che sfruttano il nome di celebrità e aziende famose, attirando e confondendo i navigatori. Il fenomeno nel 2008 ha registrato cifre record, secondo quanto rileva l'Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Wipo) dell'Onu, che l'anno scorso ha giudicato 2329 casi.
Leggi l’articolo completo.
Fonte; www.repubblica.it
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Fonte; www.repubblica.it
13 marzo 2009
14 MARZO A NAPOLI: MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO LE BASI MILITARI E CONTRO LA GUERRA PERMANENTE
Viviamo in un momento di crisi globale alimentata dalla guerra permanente che è espressione della politica bellicista e militarista dei paesi occidentali, Usa, Unione Europea, ma anche dei Governi italiani succedutisi negli ultimi anni.
In concomitanza con la celebrazione del 60° anniversario della NATO prevista il prossimo 4 aprile 2009 a Strasburgo, accogliamo l’invito ad una mobilitazione mondiale per l’abolizione della Nato, lo smantellamento di tutte le Basi militari straniere nel mondo, lo smantellamento unilaterale di tutti gli armamenti nucleari e condanniamo tutte le azioni che mirano alla costruzione di nuove armi nucleari in qualsiasi continente.
In prospettiva dell’appuntamento europeo, lanciamo l’Assemblea e la mobilitazione per il 14 marzo a Napoli per togliere le basi alla guerra permanente.
In Italia vi sono oltre 100 basi ed installazioni militari che vanno da Bolzano a Lampedusa, rendendoci complici degli interventi armati mascherati da missioni di pace o umanitarie. Queste strutture costituiscono un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini esponendoli al rischio di incidenti nucleari, inquinamento elettromagnetico ed acustico, alla possibilità di attentati terroristici.
Portaerei, cacciabombardieri, sottomarini, aerei, elicotteri, missili, bombe, scie chimiche, macchine di morte di ogni specie possibile passano e stazionano nelle installazioni militari rilasciando radioattività che contamina l’ecosistema marino con ricadute ultime sulla catena ecologico-alimentare.
Abbiamo detto NO al Dal Molin e continueremo a dirlo, ma lo stesso vale per il resto del territorio italiano, oramai ricoperto di basi e prima linea della guerra globale.
Perché Napoli? Napoli è una città invasa da strutture militari, e uno dei principali porti per sostenere i conflitti in Medio Oriente ed ora sede del comando di Africom: qui si è trasferito il comando di tutta la Marina Militare statunitense, per il controllo di Europa, Asia (Medio Oriente) e Africa. Snodo del traffico di portaerei, sottomarini a propulsione nucleare e armamenti di ogni genere.
In Campania è stato sperimentato il nuovo metodo di controllo militare delle periferie con il decreto rifiuti che ha annullato gli spazi fondamentali di democrazia in nome della difesa del territorio ed utilizza l’esercito in funzione di ordine pubblico.
Perché il 14 Marzo? Abbiamo scelto questa data per ricordare i sei anni di guerra d’aggressione e di rapina all’Iraq, e le trattative dell’Eni per Nassiriya ne sono la conferma.
Patto permanente contro la guerra
Comitato Pace Disarmo e Smilitarizzazione del territorio- Campania, Rete Lilliput, Asper-Eritrea, Donne in nero, PeaceLink, Un ponte per…, Sinistra Critica, La Comunità per lo sviluppo umano, Federazione Campana RdB/CUB, Attac, Confederazione COBAS, Comunità palestinese, Orientale 2.0, Acli Arenella, Laboratorio occupato Insurgencia, Pax Christi, Scuola di Pace, Vas, Manitese, Centro Gandhi Edizioni, Quaderni Satyagraha, Rete dei Comunisti, Cvx, Red Link, Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania, Comitato Chiaiano, Rete Salute e Ambiente, Mani libere Italia, Marco Mascagna, Rete Sanità, Area Antagonista Campana, Comitato campano di solidarietà con il popolo palestinese, Movimento disoccupati Banchi Nuovi, Cantieri Sociali, Cooperativa sociale Dedalus, Associazione Priscilla, Giuristi democratici, Associazione Umanista Help To Change, Ass. Ya Basta! Napoli, Azione Nonviolenta de Sardigna periodico del Movimento Nonviolento – Nuoro, Rete Nazionale Disarmiamoli, II Unione Disoccupati Napoletani, UDO, MdL, MIL, EDN, Coordinamento di Lotta per il Lavoro, Sindacato Lavoratori in Lotta, Comitato Cittadino San Giorgio a Cremano, Operatori di Pace – Campania, UDU, UDS, Associazione Umanista Reciprocità, Radio Vostok, Vicenza Libera,Presidio Permanente No Dal Molin, Tavolo della Consultazione Vicenza, Associazione Umanista Help To Change, Assopace Napoli, Centro Solidarieta' Internazionalista Alta Maremma
In concomitanza con la celebrazione del 60° anniversario della NATO prevista il prossimo 4 aprile 2009 a Strasburgo, accogliamo l’invito ad una mobilitazione mondiale per l’abolizione della Nato, lo smantellamento di tutte le Basi militari straniere nel mondo, lo smantellamento unilaterale di tutti gli armamenti nucleari e condanniamo tutte le azioni che mirano alla costruzione di nuove armi nucleari in qualsiasi continente.
In prospettiva dell’appuntamento europeo, lanciamo l’Assemblea e la mobilitazione per il 14 marzo a Napoli per togliere le basi alla guerra permanente.
In Italia vi sono oltre 100 basi ed installazioni militari che vanno da Bolzano a Lampedusa, rendendoci complici degli interventi armati mascherati da missioni di pace o umanitarie. Queste strutture costituiscono un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini esponendoli al rischio di incidenti nucleari, inquinamento elettromagnetico ed acustico, alla possibilità di attentati terroristici.
Portaerei, cacciabombardieri, sottomarini, aerei, elicotteri, missili, bombe, scie chimiche, macchine di morte di ogni specie possibile passano e stazionano nelle installazioni militari rilasciando radioattività che contamina l’ecosistema marino con ricadute ultime sulla catena ecologico-alimentare.
Abbiamo detto NO al Dal Molin e continueremo a dirlo, ma lo stesso vale per il resto del territorio italiano, oramai ricoperto di basi e prima linea della guerra globale.
Perché Napoli? Napoli è una città invasa da strutture militari, e uno dei principali porti per sostenere i conflitti in Medio Oriente ed ora sede del comando di Africom: qui si è trasferito il comando di tutta la Marina Militare statunitense, per il controllo di Europa, Asia (Medio Oriente) e Africa. Snodo del traffico di portaerei, sottomarini a propulsione nucleare e armamenti di ogni genere.
In Campania è stato sperimentato il nuovo metodo di controllo militare delle periferie con il decreto rifiuti che ha annullato gli spazi fondamentali di democrazia in nome della difesa del territorio ed utilizza l’esercito in funzione di ordine pubblico.
Perché il 14 Marzo? Abbiamo scelto questa data per ricordare i sei anni di guerra d’aggressione e di rapina all’Iraq, e le trattative dell’Eni per Nassiriya ne sono la conferma.
TOGLIAMO LE BASI ALLA GUERRA
ore 10:30 Assemblea Nazionale del Patto permanente contro la guerra presso Antisala dei Baroni, Maschio Angioino – Piazza Municipio
ore 15:00 concentramento a piazza del Gesù per raggiungere il porto nuclearizzato
Patto permanente contro la guerra
Comitato Pace Disarmo e Smilitarizzazione del territorio- Campania, Rete Lilliput, Asper-Eritrea, Donne in nero, PeaceLink, Un ponte per…, Sinistra Critica, La Comunità per lo sviluppo umano, Federazione Campana RdB/CUB, Attac, Confederazione COBAS, Comunità palestinese, Orientale 2.0, Acli Arenella, Laboratorio occupato Insurgencia, Pax Christi, Scuola di Pace, Vas, Manitese, Centro Gandhi Edizioni, Quaderni Satyagraha, Rete dei Comunisti, Cvx, Red Link, Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania, Comitato Chiaiano, Rete Salute e Ambiente, Mani libere Italia, Marco Mascagna, Rete Sanità, Area Antagonista Campana, Comitato campano di solidarietà con il popolo palestinese, Movimento disoccupati Banchi Nuovi, Cantieri Sociali, Cooperativa sociale Dedalus, Associazione Priscilla, Giuristi democratici, Associazione Umanista Help To Change, Ass. Ya Basta! Napoli, Azione Nonviolenta de Sardigna periodico del Movimento Nonviolento – Nuoro, Rete Nazionale Disarmiamoli, II Unione Disoccupati Napoletani, UDO, MdL, MIL, EDN, Coordinamento di Lotta per il Lavoro, Sindacato Lavoratori in Lotta, Comitato Cittadino San Giorgio a Cremano, Operatori di Pace – Campania, UDU, UDS, Associazione Umanista Reciprocità, Radio Vostok, Vicenza Libera,Presidio Permanente No Dal Molin, Tavolo della Consultazione Vicenza, Associazione Umanista Help To Change, Assopace Napoli, Centro Solidarieta' Internazionalista Alta Maremma
11 marzo 2009
RONDE INTERCULTURALI... METTITI AL SICURO!
Domani, 12 marzo alle ore 18:30, al Teatro dell'Acquario di via Pasquale Galluppi n. 15/19 a Cosenza,
incontro dibattito con Alberto BOBBIO caporedattore Famiglia Cristiana, Adriano D'AMICO avvocato sportello legale Baobab, Valerio FORMISANI medico ASL 4 di Cosenza, Marina PASQUA, avvocato.
Moderano Alfonso SENATORE e Lindara NOBRE COSTA.
A seguire RONDE MUSICALI con: Leon Pantarei Vulpitta, Checco Pallone, Farhat Wadhie, Piero Gallina, Enzo Naccarato.
RONDE INTERCULTURALI... METTITI AL SICURO!
incontro dibattito con Alberto BOBBIO caporedattore Famiglia Cristiana, Adriano D'AMICO avvocato sportello legale Baobab, Valerio FORMISANI medico ASL 4 di Cosenza, Marina PASQUA, avvocato.
Moderano Alfonso SENATORE e Lindara NOBRE COSTA.
A seguire RONDE MUSICALI con: Leon Pantarei Vulpitta, Checco Pallone, Farhat Wadhie, Piero Gallina, Enzo Naccarato.
8 marzo 2009
L' 8 MARZO NON È UNA FESTA!
Lo stupro, la violenza ed il femminicidio occupano le cronache giornaliere.
Sembra che l'emancipazione femminile sia costretta a pagare un conto salatissimo alla società maschilista, al falso convincimento che la donna sia proprietà privata da usare e da abusare.
L'arretramento economico, culturale e sociale del Paese si manifesta nelle sue pieghe più profonde come abbrutimento ed il maschio esibisce la sua prevaricazione aggredendo e violentando.
Ma le donne non ci stanno, non tornano indietro e non rinunciano alla loro vita, alla loro dignità ed al loro cammino di lotta.
Lo spazio città deve essere agibile in termini di sicurezza!
Ma la sicurezza non si realizza con le ronde improvvisate di maschi, potenziali stupratori, che riaffermano la loro volontà di possesso sul corpo e sull'anima della donna.
Le pari opportunità devono essere praticate in ogni ambito!
Ma non è pari opportunità l'innalzamento dell'età pensionistica se la donna continua ad avere su di sé il problema della cura e dell'assistenza familiare, oltre al lavoro fuori casa.
La cittadinanza deve essere piena, attiva e paritaria!
Ma non è cittadinanza vera la rappresentanza minimale, sporadica e quasi mai nei ruoli apicali, delle donne nelle istituzioni.
La libertà ed i diritti devono essere appannaggio di tutti, cittadini e cittadine!
Ma le donne non hanno libertà e diritti se non possono autodeterminarsi.
Mafalda è stanca, arrabbiata ma continua la sua battaglia e perciò dà appuntamento alle donne per l'8 marzo alle ore 11,00 in Piazza 11 Settembre ed dalle ore 17,00 in poi presso l'ex deposito ferroviario, adiacente al Municipio, piazza Matteotti - Cosenza per discutere, per confrontarsi e per vivere la Giornata Internazionale della Donna come un momento di incontro tra culture, gusti e musiche diverse, un momento di riflessione e di relazione per un cammino comune.
La Rete delle Donne di Cosenza.
Sembra che l'emancipazione femminile sia costretta a pagare un conto salatissimo alla società maschilista, al falso convincimento che la donna sia proprietà privata da usare e da abusare.
L'arretramento economico, culturale e sociale del Paese si manifesta nelle sue pieghe più profonde come abbrutimento ed il maschio esibisce la sua prevaricazione aggredendo e violentando.
Ma le donne non ci stanno, non tornano indietro e non rinunciano alla loro vita, alla loro dignità ed al loro cammino di lotta.
Lo spazio città deve essere agibile in termini di sicurezza!
Ma la sicurezza non si realizza con le ronde improvvisate di maschi, potenziali stupratori, che riaffermano la loro volontà di possesso sul corpo e sull'anima della donna.
Le pari opportunità devono essere praticate in ogni ambito!
Ma non è pari opportunità l'innalzamento dell'età pensionistica se la donna continua ad avere su di sé il problema della cura e dell'assistenza familiare, oltre al lavoro fuori casa.
La cittadinanza deve essere piena, attiva e paritaria!
Ma non è cittadinanza vera la rappresentanza minimale, sporadica e quasi mai nei ruoli apicali, delle donne nelle istituzioni.
La libertà ed i diritti devono essere appannaggio di tutti, cittadini e cittadine!
Ma le donne non hanno libertà e diritti se non possono autodeterminarsi.
Mafalda è stanca, arrabbiata ma continua la sua battaglia e perciò dà appuntamento alle donne per l'8 marzo alle ore 11,00 in Piazza 11 Settembre ed dalle ore 17,00 in poi presso l'ex deposito ferroviario, adiacente al Municipio, piazza Matteotti - Cosenza per discutere, per confrontarsi e per vivere la Giornata Internazionale della Donna come un momento di incontro tra culture, gusti e musiche diverse, un momento di riflessione e di relazione per un cammino comune.
La Rete delle Donne di Cosenza.
7 marzo 2009
CALABRIA: UN TERRITORIO SFIGURATO DA 800 ECOMOSTRI
Nonostante la rigorosa regolamentazione, la Calabria continua ad essere vittima di diffuse trasformazioni che ne alterano, purtroppo, i tratti caratterizzanti.
Questo processo, frutto di un modello di sviluppo non sostenibile, produce effetti indesiderati o non prevedibili sia sul piano sociale che economico: una forte disgregazione e banalizzazione del territorio, la perdita delle identità locali e di quelle risorse non rinnovabili, tra le quali sono da includere i nostri paesaggi, motori trainanti dell’economia turistica regionale.
L’”Osservatorio del paesaggio”, recentemente istituito grazie ad un progetto pilota avviato dal governo regionale in collaborazione con l'Emilia Romagna, può essere il primo passo per poter correggere in tempo utile gli effetti della criminale politica di settore sinora attuata.
Intanto l’unico dato certo (di cui non andar fieri) è questo: ottocento ecomostri da abbattere perché costruiti in condizioni di abusività e gravemente incompatibili con l'ambiente naturale circostante.
Questa, invece, la situazione delle azioni di “bonifica” già avviate:
- ECOMOSTRO DI PIZZO: barriera artificiale in località la “Seggiola”. Approvato progetto abbattimento che amplia l’intervento alla rinaturalizzazione del sito.
- ECOMOSTRO DI TROPEA: demolite due villette abusive all’interno del Villaggio “Le Roccette”. Approvato progetto di riqualificazione dell’area.
- ECOMOSTRO DI SCILLA: completata la demolizione e la risistemazione dell’area in cui esistevano i resti, in cemento armato, di una costruzione insistente sul molo del porto denominata “Lo scoglio di Ulisse”.
- ECOMOSTRO DI CESSANITI: realizzata quasi completamente la rinaturalizzazione dell’ex cava soggetta a vincolo ad opera della Sovrintendenza dei Beni Archeologici con presenza di resti di un’antica villa romana.
- ECOMOSTRO DI ROSSANO: realizzata al 70% la demolizione delle costruzioni abusive su demanio in località “La Zolfara”, attribuibili anche alla ‘ndrangheta, con approvazione del progetto riqualificazione dell’area e restituzione della spiaggia demaniale ai cittadini.
- ECOMOSTRO DI COPANELLO DI STALETTÌ: realizzata al 90% la demolizione del fabbricato, con rifinanziamento per problemi stabilità terreno, con necessario prolungamento dei lavori di abbattimento e risistemazione dell’area, caratteristiche del luogo: sito archeologico e di interesse comunitario in pendio sul mare.
- ECOMOSTRO DI STIGNANO MARE: progetto approvato su cui è stato presentato ricorso da parte della proprietà contro l’avvio demolizione fabbricato abusivo in zona non demaniale ma a tutela demaniale.
- ECOMOSTRO DI STILO: ultimate procedure per avvio demolizione delle due villette costruite sulla spiaggia di Stilo.
- ECOMOSTRO DI BOVA: approvato progetto demolizione con aggiunta di una barriera sottomarina per il contenimento del versante, in merito al tronco di molo ed elementi prefabbricati in calcestruzzo insistenti in località Capo San Giovanni.
Fonte: www.regione.calabria.it - www.fondoambiente.it
Questo processo, frutto di un modello di sviluppo non sostenibile, produce effetti indesiderati o non prevedibili sia sul piano sociale che economico: una forte disgregazione e banalizzazione del territorio, la perdita delle identità locali e di quelle risorse non rinnovabili, tra le quali sono da includere i nostri paesaggi, motori trainanti dell’economia turistica regionale.
L’”Osservatorio del paesaggio”, recentemente istituito grazie ad un progetto pilota avviato dal governo regionale in collaborazione con l'Emilia Romagna, può essere il primo passo per poter correggere in tempo utile gli effetti della criminale politica di settore sinora attuata.
Intanto l’unico dato certo (di cui non andar fieri) è questo: ottocento ecomostri da abbattere perché costruiti in condizioni di abusività e gravemente incompatibili con l'ambiente naturale circostante.
Questa, invece, la situazione delle azioni di “bonifica” già avviate:
- ECOMOSTRO DI PIZZO: barriera artificiale in località la “Seggiola”. Approvato progetto abbattimento che amplia l’intervento alla rinaturalizzazione del sito.
- ECOMOSTRO DI TROPEA: demolite due villette abusive all’interno del Villaggio “Le Roccette”. Approvato progetto di riqualificazione dell’area.
- ECOMOSTRO DI SCILLA: completata la demolizione e la risistemazione dell’area in cui esistevano i resti, in cemento armato, di una costruzione insistente sul molo del porto denominata “Lo scoglio di Ulisse”.
- ECOMOSTRO DI CESSANITI: realizzata quasi completamente la rinaturalizzazione dell’ex cava soggetta a vincolo ad opera della Sovrintendenza dei Beni Archeologici con presenza di resti di un’antica villa romana.
- ECOMOSTRO DI ROSSANO: realizzata al 70% la demolizione delle costruzioni abusive su demanio in località “La Zolfara”, attribuibili anche alla ‘ndrangheta, con approvazione del progetto riqualificazione dell’area e restituzione della spiaggia demaniale ai cittadini.
- ECOMOSTRO DI COPANELLO DI STALETTÌ: realizzata al 90% la demolizione del fabbricato, con rifinanziamento per problemi stabilità terreno, con necessario prolungamento dei lavori di abbattimento e risistemazione dell’area, caratteristiche del luogo: sito archeologico e di interesse comunitario in pendio sul mare.
- ECOMOSTRO DI STIGNANO MARE: progetto approvato su cui è stato presentato ricorso da parte della proprietà contro l’avvio demolizione fabbricato abusivo in zona non demaniale ma a tutela demaniale.
- ECOMOSTRO DI STILO: ultimate procedure per avvio demolizione delle due villette costruite sulla spiaggia di Stilo.
- ECOMOSTRO DI BOVA: approvato progetto demolizione con aggiunta di una barriera sottomarina per il contenimento del versante, in merito al tronco di molo ed elementi prefabbricati in calcestruzzo insistenti in località Capo San Giovanni.
Fonte: www.regione.calabria.it - www.fondoambiente.it
5 marzo 2009
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