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Sito denuclearizzato

23 marzo 2009

COMUNI ITALIANI E ENERGIE RINNOVABILI: IL BILANCIO DI LEGAMBIENTE

Alla fine del mese scorso a Roma Legambiente ha presentato il suo “Rapporto Comuni Rinnovabili”. Le cifre che emergono sono confortanti e confermano un cresciuto interesse verso nuove forme di energia.
Eccone alcune ricavate dal documento: in Italia, i Comuni che hanno installato sul proprio territorio almeno un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili sono 5.991, con un aumento di quasi il 100% rispetto all'anno scorso. Nel 2007 infatti i "comuni ecologici" erano solamente 3190.
Un numero alto, forse inimmaginabile qualche anno fa, ma che evidenzia come la questione dell'inquinamento e dello sviluppo sostenibile stia guadagnando una priorità sempre maggiore all'interno delle politiche del territorio da parte degli enti pubblici locali.
I comuni che hanno già abbracciato la causa dell'energie alternative godono di numerosi benefici. Se da un lato infatti sfruttare queste fonti energetiche permette ai comuni e alle famiglie di risparmiare molto denaro, dall'altro il guadagno si traduce in un ambiente più pulito innalzando di molto i livelli di qualità della vita.
Altro dato interessante emerso dal dossier di Legambiente è una significativa crescita della diffusio¬ne per tutte le fonti indistintamente, mostrando come le energie pulite possano rappresentare la migliore soluzione non solo per uscire dalle fonti fossili e salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici ma anche per rispondere alla crisi economica e per guar¬dare con un po' di ottimismo al futuro.
Viviamo in un territorio geograficamente molto eterogeneo, cosa che rende sfruttabili tutte le varie tipologie di fonti rinnovabili. L'Italia ha quindi tutte le carte in regola per essere protagonista di una rivoluzione energetica e ambientale.
I numeri e le esperienze del Rapporto forniscono una fotografia di come questa prospettiva potrebbe diventare realtà. La direzione è quella di valorizzare le risorse naturali (sole, vento, acqua, biomasse, sottosuolo) attraverso le più moderne tecnologie e una declinazione locale capace di creare lavoro e ricerca applicata.

Fonte: www.innovationforum.blogosfere.it