Il circolo Cassano - Sibari di Rifondazione Comunista interviene sulla questione “Ospedale della Sibaritide” sostenendo che si è forse ancora in tempo per cambiare idea sul luogo in cui ubicare l’importante struttura sanitaria e ripristinare i criteri e le logiche che ne hanno ispirato la sua costruzione.
Per Rifondazione la scelta di contrada Insiti, sita tra Corigliano e Rossano, appare come una soluzione forzata e dettata dal campanile delle due importanti città della Piana, tanto più se si considera il fatto che già esistono in quei due comuni due strutture ospedaliere di una certa entità. Inoltre, pur di pensare e decidere la costruzione dell’ospedale in quell’ambito territoriale e per non scontentare le ambizioni di entrambi i comuni, si è scelta contrada Insiti dove esistono un migliaio di alberi di ulivo secolari, sottoposti a vincolo della Sovrintendenza dei Beni Culturali, dal valore inestimabile. Nessuno si era accorto di niente e cosi l’intervento della Sovrintendenza ha risvegliato tutti dal sonno imponendo una soluzione immediata di individuazione di un nuovo sito non sottoposte a vincolo. Questa operazione costerà alla comunità oltre 6 milioni di euro per pagare l’esproprio dei terreni in questione.
Per Rifondazione la questione va riconsiderata finché si è ancora in tempo e soprattutto riflettendo su alcuni aspetti fondamentali che possono determinare il successo del progetto: promuovere il rispetto della natura e la tutela del nostro patrimonio ambientale naturale e storico architettonico; programmare una spesa delle risorse economiche razionale, funzionale alle reali esigenze del territorio e del cittadino, evitando sprechi enormi di capitali, visto anche il momento di enormi difficoltà della nostra economia; l’ospedale che dovrebbe nascere, ricco di reparti specialistici tesi ad eliminare i viaggi della speranza, dovrà migliorare l’offerta sanitaria dell’utenza dei calabresi e nel nostro caso della Sibaritide; la disponibilità di terreni siti a Sibari su cui poter costruire il futuro ospedale offerti (…forse un po’ in ritardo!...) in forma totalmente gratuita dal Sindaco di Cassano Allo Jonio; Sibari, essendo luogo baricentrico e crocevia di importanti vie di comunicazione stradali e ferroviarie, consentirebbe agli utenti dell’intera Sibaritide e dei comuni del Pollino e dell’Alto Jonio un agevolissimo percorso per raggiungere la struttura sanitaria.
Per tutti questi motivi, il Circolo Cassano – Sibari di Rifondazione Comunista fa appello ai Sindaci dell’Alto Jonio, a tutti i politici e agli amministratori di buon senso e al sindaco di Cassano Allo Jonio in primis, affinché promuovano un’energica iniziativa perché le decisioni prese vengano riviste al fine di realizzare l’ospedale della Sibaritide nel suo sito ideale e al servizio del territorio che è Sibari. Inoltre, rivolgendosi all’On. Giuseppe Aloise, soggetto attuatore della struttura sanitaria e notoriamente esperto in materia economica e finanziaria, chiedono perché investire 6 milioni circa di euro per comprare i terreni in cui dovrebbe sorgere l’ospedale quando questo potrebbe essere costruito su terreni posti in un sito rispondente alle reali esigenze territoriali e umane e per di più offerti a costo zero? È un colossale spreco di denaro pubblico, un’iniziativa imprenditoriale antieconomica. Con quei 6 milioni di euro si potrebbe invece dar vita ai servizi esterni per un’area che destinata accogliere quotidianamente una moltitudine di persone. Ma quei fondi potrebbero servire anche per creare un centro di residenza per i parenti dei malati più gravi a cui certo gioverebbe la presenza dei propri cari in momenti di vita delicati e difficili da affrontare, consentendo a costoro un notevole risparmio economico.
Si è ancora in tempo per evitare errori madornali. I buoni politici e i buoni amministratori si riconoscono quando ammettono i propri errori e agiscono correggendoli nell’interesse della comunità che rappresentano.
(Fonte: Rifondazione Comunista, Circolo Cassano – Sibari - Comunicato Stampa del 9 settembre ‘08)
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