La campagna che circonda Sibari e parte del territorio ricadente nei comuni di Francavilla Marittima e Cerchiara di Calabria è stato interessato, a partire dai primi anni '90, dal trattamento e smaltimento illegale di rifiuti tossico-nocivi, prevalentemente ferriti di zinco prodotti dalla Pertusola Sud di Crotone.
L’indagine, avviata dalla Guardia di Finanza di Trebisacce e poi condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, evidenziò LEGAMI FORTI TRA PERICOLOSI SETTORI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E PERSONAGGI DEL MONDO POLITICO REGIONALE. Due sono i procedimenti penali scaturiti a carico di numerosi imputati: uno, relativo alla CORRUZIONE DEI FUNZIONARI PUBBLICI, tuttora "giace" presso il Tribunale di Catanzaro; l'altro, relativo al reato di DISASTRO AMBIENTALE, è portato avanti (…dal 1997!?!...) dal Tribunale di Castrovillari competente territorialmente per il comprensorio della Sibaritide.
La Procura di Castrovillari ha già accertato l’AVVENUTO DISASTRO AMBIENTALE ma, ad oggi, pur avendo la prova certa e sicura del danno, un vero e proprio disastro ambientale, causato al territorio, alla natura ed ai cittadini residenti nella piana di Sibari, la bonifica dei siti inquinati individuati non è ancora iniziata e, a quanto pare, è evidente il disinteresse da parte degli enti pubblici locali, regionali e nazionali.
Intanto, nell’attesa della definitiva risoluzione del gravissimo problema della contaminazione, i reati ambientali permangono e si aggravano soprattutto nel comprensorio della Sibaritide già tragicamente inquinato. Allo stato attuale i tempi per l’accertamento della verità giudiziaria non ci danno nessuna certezza sui responsabili di tali gravi reati, mentre, nei comuni interessati dal grave fenomeno criminale, i cittadini continuano a convivere con cumuli di rifiuti tossico-nocivi (a volte incustoditi e nemmeno messi in sicurezza temporanea) e si ammalano in numero sempre maggiore di patologie gravi (… recenti studi rivelano come nelle zone interessate dall’inquinamento vi sia una crescita allarmante di tumori che non può essere ulteriormente ignorata).
Il Governo ha stanziato circa quattro milioni e mezzo di euro, per avviare i lavori di bonifica che però, a tutt’oggi, non sono ancora iniziati. Ritardi che non possono essere più tollerati. In molti ci chiediamo, vista la gravità della situazione, cosa aspettano i preposti enti pubblici locali, regionali e nazionali a mettere in campo ogni azione volta a tutelare, salvaguardare e difendere la salute e l'ambiente dei cittadini della Sibaritide …prima che i danni diventino irreparabili.
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