A sostenere l’azione del Sindaco Gallo ci sarà una squadra di governo che, considerando quanto detto in campagna elettorale, sarà costituita rispettando la continuità del precedente mandato.
In tale occasione appare appropriato riproporre la lettera che, proprio a ridosso della due giorni elettorale, “i ragazzi dell’antenna di via Plutarco” hanno voluto inviare al futuro Sindaco e agli altri esponenti istituzionali locali con l’obiettivo di attirare l’attenzione verso una situazione che, per l’incapacità e la leggerezza di pochi, rischia di produrre gravi danni non solo ai residenti in prossimità dell’antenna ma a tutta la collettività sibarita.
Al futuro sindaco.
I124 Novembre 2008 alle ore 17,30 avevo giurato di non impegnarmi nelle battaglie ambientali e per la tutela della vita umana. Ma a distanza di mesi ci ho ripensato, la vita è un dono di Dio e va difesa a tutti i costi, come pure l’ambiente è un patrimonio da tutelare, anche a rischio di essere puniti con avvertimenti severi.
Sono sicura e convinta che un giorno sarò processata per avere svegliato il cane che dormiva ma non ne faccio un dramma, se sarò condannata venderò un organo della mia vita per pagare il reato, però preciso, non venderò la mia dignità.
Sono stata la portavoce di questa battaglia antenna e ne sono fiera, credevo e credo nella giustizia e nella legalità, nessuno ci ha usato come scudo, siamo stati in prima fila a combattere questa battaglia antenna con tanti ragazzi della mia età e anche più piccoli, eravamo una voce unica, a cui oggi porgo i più sentiti ringraziamenti per avermi sostenuto ma anche le mie scuse per averli coinvolti in questa storia, il nostro grido credeva nella libertà e nella legalità, cosa che oggi è da rincorrere. Il proverbio dice: “dare tempo al tempo”.
Siamo fiduciosi, per chi non lo sapesse, precisamente il 02/06/2004 lanciammo una pietra e ad oggi nessuno è stato in grado di raccoglierla. Nessuno ha difeso la nostra battaglia e nemmeno il nostro progetto, ovvero, trovare la giusta collocazione per questi ripetitori e i loro trasferimenti nei tempi dovuti dalla legge.
Questa amministrazione, ormai uscente, non ha trovato il tempo di dotarsi di un giusto strumento urbanistico, ha trovato solo il tempo nell’ultimo Consiglio Comunale, fonte giornalistiche pubblicate sulla Gazzetta del Sud del 09/05/2009, ad approvare la delibera per la costruzione di una centrale a biogas sulle sponde del Raganello, in contrada Cucchiarata nel cuore della piana di Sibari, che dovrebbe funzionare con i più pessimi veleni che produce il pianeta terra, speriamo che la giunta regionale bocci questo progetto, bel regalo che ci ha fatto questa amministrazione, tutto questo si affianca alle tante fonti di inquinamento già presenti sul territorio, come la ferrite di zinco che dorme ancora nei siti individuati, ifili dell’alta tensione che sorvolano nel centro abitato, le lastre di amianto che sostano sui tetti e per giunta nelle vicinanze delle scuole dove trascorrono buona parte del loro tempo i nostri fratelli, cosa dobbiamo aggiungere di più, lo stoccaggio del percolato che si voleva ad ogni costo essere trattato nel depuratore delle Spadelle, tutte scelte che sono state fatte senza criterio ma soprattutto senza morale. Arrivato a questo punto, candidiamoci per l’edificazione di una centrale nucleare. Mentre gli atri ascoltano il mormorio del Mondo, noi ascoltiamo il mormorio di questa terra, terra infangata di dolori, dove la gente muore per patologie incurabili e nessuno riesce a dare una spiegazione plausibile, per di più nelle famiglie c’è la paura di sottoporsi a degli accertamenti clinici per il terrore di riscontrare delle patologie gravi come tumori e leucemia, viviamo nella paura. Oggi vogliamo pubblicare questo documento, non vogliamo incolpare nessuno per questo disastro, ma vi diciamo che il nostro cammino è in salita, non vogliamo poltrona, tanti di noi sono diventati maggiorenni e hanno capito molte cose.
Che si sappia bene il nostro voto non e’ in vendita, lo daremo a chi difende i nostri diritti. Difenderemo la libertà e i suoi valori, difenderemo la vita e i suoi valori, non sono i lavori in corso in campagna elettorale che possono abbagliare i nostri occhi ma bensì il rispetto reciproco che una popolazione rivendica.
Ricordiamo al futuro Sindaco che ci siamo e non molleremo, sui problemi di crescita, sui problemi ambientali, sui problemi di tutela, sui trasporti e servizi che sono carenti, ad esempio per protocollare un documento bisogna fare il pellegrinaggio a Cassano, addirittura sembra che non abbiamo il diritto all’informazione dal momento che nei giorni festivi per acquistare un quotidiano bisogna fare un viaggio a Torre Cerchiara, o per acquistare un ciucciotto per neonati si deve arrivare a Cantinella frazione di Corigliano, che vergogna! E vero quando si dice che Cristo si è fermato ad Eboli.
Vediamo un paese che sta scomparendo, anzi è già scomparso, ha perduto la sua credibilità, le possibilità di sviluppo, qui si fanno solo chiacchiere e non i fatti.
Il Magistrato Borsellino prima di essere ucciso dal famigerato attentato di mafia in un suo intervento pronunciò una frase: “chi ha paura muore ogni giorno”.
Noi non abbiamo paura e nemmeno voglia di spaccare il mondo, vogliamo solo chiarezza, le scelte di un territorio non si possono decidere dai piani alti e tanto meno da persone che non conoscono neanche il territorio stesso.
Mezzo secolo fa, i nostri nonni rivendicavano un diritto: “pane e lavoro”, i loro urli sono rimasti in sordina.
Dieci anni fa i nostri fratelli chiesero al Sindaco dell’epoca: “dov’è Sibari”, aspettano ancora quella risposta.
Oggi noi gridiamo libertà, legalità e tutela diritti che non dovrebbero essere negati.
Domani i nostri figli, se ci saranno, grideranno per altri diritti, speriamo che almeno loro ottengano una risposta concreta.
In questi 5 anni abbiamo scritto una storia, una storia che resterà nella memoria di tanti di noi, forse pubblicheremo un libro sui mali di questa terra, con il ricavato, alzeremo un monumento alla libertà e ai diritti negati. In questi 5 anni è stato spento il nostro sorriso, la certezza di un popolo che vuole crescere e che guarda il futuro, sono rimaste solo lacrime.
L’altro giorno un amico di battaglia che adesso si trova al nord con la sua famiglia mi ha telefonato, anche lui maggiorenne, mi ha chiesto, se la sua firma fosse servita per spostare quell’antenna sita in via Plutarco di Sibari, io gli ho risposto con rammarico, un pezzo della nostra infanzia è stata consumata in una battaglia che non ha avuto risposta, tempo sprecato, un sogno negato. Hai fatto bene a seguire la tua famiglia, goditi la vita, divertiti, noi siamo prigionieri di questa terra, terra dei delitti e non dei diritti.
Leggendo un libro, meglio non citano, alla fine chiude con una frase “a quanti compiono un atto di coraggio”. Io chiudo con un’altra frase, viva Telethon 48 -5- 48 il tuo sostegno per la ricerca.
LA PORTAVOCE DEI RAGAZZI DELL’ANTENNA