Abbiamo chiesto ad alcune persone le motivazioni delle loro scelte elettorali.
Di seguito pubblichiamo l’opinione di Cosimo De Marti, attivista di Rinascita per Sibari Comune.
Altre opinioni a tal proposito saranno ospitate in questo spazio (inviandole a sibarisos@libero.it).
DOMANDA: Sibari ha patito da sempre la predominanza di Cassano. Per questo negli ultimi anni è nato un movimento autonomista che, non vedendo realizzati i propri obiettivi, propone il non voto per le prossime elezioni. Ma secondo Lei può essere questa la via alla soluzione?
RISPOSTA: Cari amici, il non voto è, come ben sapete previsto dalla costituzione. Il non voto dovrebbe far riflettere i politici cassanesi su tutti i danni causati a Sibari e nel resto del comune. Secondo quanto stabilisce la legge raggiungendo il 51% dei non voti ( comprese le schede nulle e bianche) il prefetto è tenuto a comunicare l'astensionismo elevato agli organi superiori di governo, i quali sono tenuti a prendere provvedimenti immediati nei confronti dei nostri politici. Alcuni anni fa a Schiavonea l'89% degli elettori non si recò alle urne, col risultato di vedere realizzate quelle opere che per anni il comune di Corigliano aveva promesso ai suoi cittadini. Quindi non recandoci per una volta alle urne si potrebbe ottenere molto di più di quanto è stato ottenuto negli ultimi trent' anni. I programmi politici, presentati dai vari schieramenti in questa tornata elettorale, pieni delle solite promesse non fanno altro che rafforzare la mia idea (e di tanti altri) di non votare.
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