Sono sette le coppie di cicogna bianca che nel 2009 si sono riprodotte in Calabria, tre coppie in più rispetto allo scorso anno. Di queste, cinque hanno utilizzato le piattaforme artificiali appositamente predisposte dai volontari della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) e in collaborazione con l'ENEL, quattro su Sibari ed una nei pressi di Torano.
Quello che sta succedendo in Calabria è dunque qualcosa di veramente straordinario ed importante dal punto di vista naturalistico e protezionistico.
La nidificazione della cicogna è già un evento eccezionale, la nidificazione poi su strutture artificiali predisposte dall’uomo è un elemento di ulteriore eccezionalità che non ha riscontro in nessun altra regione dell’Italia centro-meridionale e forse nell’intero territorio nazionale. La presenza delle piattaforme artificiali evidentemente riesce almeno in parte a colmare la carenza di siti adatti alla nidificazione e quindi essere da richiamo per le coppie in migrazione e invogliarle a nidificare.
E questo è ciò che straordinariamente sta accadendo in Calabria per questa specie.
Nel 2003, quando abbiamo lanciato il progetto “Cicogna Bianca”, le coppie presenti in regione erano due; nel giro di pochi anni si è avuto un incremento di cinque coppie e, questo è avvenuto tramite l’utilizzo delle piattaforme artificiali!
Questo evidenzia come le piattaforme artificiali siano realmente utili per favorire il ritorno di questa specie in Calabria e il loro utilizzo certifica la validità ed i successo del progetto Cicogna Bianca.
Con questi numeri la Calabria, ed in particolare la provincia di Cosenza, si conferma dopo la Sicilia, la regione dell’Italia centro meridionale con il maggior numero di coppie nidificanti.
Il progetto Cicogna Bianca, messo in campo da Roberto Santo Paolo, responsabile sezione LIPU di Rende e coordinatore del progetto, ha il compito di favorire il ritorno della Cicogna Bianca in Calabria. Il progetto è nato e, tuttora si regge grazie all’impegno, al’entusiasmo, alle migliaia ore di lavoro gratuito dei volontari LIPU. Salvatore Golia è uno di questi.
“Per ciò che riguarda la mia posizione in relazione al progetto, io sono il responsabile dell’area della Sibaritide. In particolare, mi occupo delle attività di monitoraggio che consistono:
- visite ai siti di nidificazione e osservazioni con binocolo e cannocchiale intervallate da riprese video nei momenti più interessanti (riproduzione);
- raccolta di dati sul comportamento riproduttivo e alimentare di questa specie;
- individuazione dei siti adatti alla nidificazione grazie alla conoscenza degli ecosistemi locali e la dieta principale di questa specie;
- far in modo di evitare eventuali atti di disturbo e atti bracconaggio ai siti di nidificazione.”
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