Surreale: 10 carabinieri chiamati dal rettore dell'Università della Calabria sono piombati ad un dibattito organizzato dall'Onda Calabra in vista del G8 di Torino. Dalle 18 alle 22 hanno filmato i partecipanti e intralciato la discussione sullo stato dell'università a Cosenza e in Italia, cercando di vigilare sull'ordine del discorso.
Il rettore si è reso irreperibile, così come molti presidi di facoltà. Tra facce allibite, la discussione è proseguita. Probabilmente si aspettavano di trovare dei feroci “terroristi”, ma alla fine anche loro si sono resi conto che all'aula Zenith c'erano dei semplici studenti universitari che cercavano, scambiandosi idee, di costruire una coscienza comune su quanto sta accadendo, parlando di crisi, agire politico, saperi, subalternità da dismettere, patriarcato, dispositivi di sorveglianza, percezione della repressione, autodeterminazione e voglia di vivere qui e ora una vita migliore.
Ecco è andata così. La polizia discorsiva è all'opera, si controllano anche le parole, i pensieri, le discussioni. Il movimento dell'Onda non voleva occupare l'aula, ma solo usare lo spazio per un seminario a cui erano invitati diversi docenti.
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