La notizia è rilevante e riguarda Greenpeace e sei suoi attivisti che un anno fa tentarono di bloccare la centrale a carbone di Kingsnorth nel Kent, scalando la ciminiera e dipingendo lungo la parete il nome del primo ministro inglese.
Qualche giorno fa i sei accusati sono stati assolti dalla Corte penale del Regno Unito. Gli avvocati di Greenpeace hanno fatto appello di “non colpevolezza” facendo leva sulla difesa di una “motivazione legittima”: gli attivisti hanno bloccato la centrale per difendere l’ambiente, un bene comune, dall’impatto dei cambiamenti climatici. Con l’assoluzione degli attivisti di Greenpeace i piani energetici del Governo inglese hanno subito un duro colpo.
bruciare carbone contribuisce ai cambiamenti climatici: i giurati, che rappresentano la gente comune in Gran Bretagna, dopo aver sentito gli elementi di prova portati in aula da scienziati del clima e consulenti ambientali da tutto il mondo, hanno approvato l’azione diretta per proteggere il clima.
E ora che succederà nei procedimenti penali su diversi attivisti, accusati per azioni di protesta in alcune centrali a carbone in Italia?
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