Tutela dell’ambiente e della salute umana, qualità della vita e diritti dei cittadini di Sibari: questi sono i temi trattati in questo blog. Le notizie e tutto il materiale pubblicato possono essere utilizzate da chiunque ne abbia la necessità, ovviamente con l'obbligo di citarne la fonte. Lo spazio è aperto al contributo di tutti i visitatori che hanno qualcosa da raccontare o semplicemente da segnalare (...scrivici...).
Se desideri segnalare notizie, argomenti e/o iniziative, inviare critiche e quanto altro ritieni utile far conoscere a noi e agli amici del blog, contattaci

Sito denuclearizzato

18 novembre 2009

NASCE A SIBARI UN COMITATO PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE PUBBLICA

Oltre 30mila tonnellate di rifiuti tossici provenienti dalla Pertusola Sud di Crotone sono state interrate nella Sibaritide e precisamente tra Sibari e Cerchiara. Qui giacciono da oltre 14 anni le famigerate ferriti di zinco nelle contrade Tre Ponti, Prainetta, ecc, mentre di oltre 128mila tonnellate non si conosce la destinazione finale del loro viaggio conclusosi, molto probabilmente, nei fondi delle nostre strade, nei muri delle scuole, case e ospedali, nelle nostre campagne a concimare il terreno fertile della Piana di Sibari e ad arricchire le sue falde acquifere di morte.
Nel corso di questi ultimi anni sono aumentati vertiginosamente casi di eccessi di disfunzioni ormonali e riproduttive e le patologie tumorali con esiti fatali. Il cancro colpisce soprattutto gli organi dell’apparato gastro-intestinale e dell’apparato genito-urinario, ossia quelli direttamente collegati a ciò che mangiamo e beviamo.
Il sottosuolo ha subito una ingentissima concentrazione di metalli pesanti cancerogeni e comunque tossici. Ad esempio:
secondo le analisi dell’Enea, svolte nel 1999, il piombo aveva una concentrazione pari a 31915 mg/kg mentre il suo valore tollerabile è di 100 mg/kg;
lo zinco invece aveva una concentrazione di 24000 mg/kg a fronte del suo valore tollerabile di 150 mg/kg.
Inoltre sono state analizzate alcune colture i cui frutti contenevano quantità di arsenico, zinco, piombo e altre sostanze tossiche e cancerogene a dir poco preoccupanti ed intollerabili per l’organismo umano.
Sono dunque passati 14 anni da quando i siti inquinati sono stati scoperti, ma le ferriti di zinco sono ancora li ad ammorbarci.
Eppure Sibari e il suo circondario sono stati inseriti con Crotone nella lista dei siti di interesse nazionale da bonificare e ripristinare; il Governo ha stanziato 4,5 miliardi circa di euro per procedere alla rimozione delle ferriti e alla bonifica; la Regione Calabria ha indicato il comune di Cassano Allo Ionio come capofila dei comuni di Cerchiara di Calabria e di Francavilla, assegnando il compito di indire una prima gara di appalto e individuare una ditta che proceda alla caratterizzazione dei rifiuti.
Tutto però è ancora fermo, le ferriti stanno ancora lì e i teloni che sono stati stesi sui siti per la “messa in sicurezza”, sono, a distanzi di anni, visibilmente danneggiati.
Neanche le popolazioni interessate hanno reagito con determinazione contro l’indulgente atteggiamento istituzionale di chi doveva difendere l’ambiente e tutelare la salute pubblica.
Eppure i lutti incedono incontrastati e colpiscono le famiglie della nostra comunità affette da ignavia omertosa e fatalista passività.
Alla luce di tutto questo, senza volere entrare nel merito dello scarica barile fra Ministero dell’Ambiente, comune di Cassano Allo Ionio e Regione Calabria, lasciando agli organi giudiziari il compito di individuare i responsabili e responsabilità, abbiamo costituito a Sibari un Comitato civico spontaneo che abbiamo denominato “Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica”, composto da semplici cittadini, esponenti delle associazioni, dei partiti politici e delle istituzioni, avente come unico scopo la sensibilizzazione e la mobilitazione dell’opinione pubblica, al fine di mettere sotto pressione il Governo e gli organi istituzionali periferici, i quali devono assolutamente ripristinare il diritto di cittadinanza delle nostre comunità, procedendo immediatamente e senza tentennamenti alla rimozione delle ferriti e alla bonifica dei siti interessati.
Inoltre la Regione Calabria deve dare istantaneo mandato all’ASP di Cosenza di effettuare l’indagine epidemiologica sui casi di tumore, già prevista per Crotone, anche nella Sibaritide.
Infine il Governo deve celermente avviare la ricerca delle altre 128mila tonnellate di ferrite di zinco ancora latitanti.
Renderemo noto pubblicamente nei prossimi giorni il calendario delle iniziative in itinere invitando forze politico-sociali, le associazioni, le istituzioni e la cittadinanza tutta alla mobilitazione generale della Sibaritide e dell’Alto ionio.

Sibari, 17 novembre 2009
Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica

(Comunicato stampa)